Festa delle donne: il 9 marzo sciopero generale

A milano l'8 marzo un corteo organizzato da "Non una di meno". Il giorno successivo sciopero del settore pubblico e privato. Possibili disagi nel settore dei trasporti

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Il cliché della Festa delle donne fatta di mimose ormai è saltato da un pezzo. Anche quest’anno, l’8 e il 9 marzo, l’associazione “Non una di meno” e le sigle sindacali hanno indetto una doppia giornata di mobilitazione, per protestare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni che le donne spesso si trovano ad affrontare, dall’ambiente familiare, fino al luogo di lavoro.

Lo sciopero, indetto sia dai settori pubblici che privati, potrebbe causare disagi, soprattutto al settore dei trasporti, solitamente il più colpito in questi casi, anche se verranno rispettate alcune fasce di garanzia. Per quanto riguarda il trasporto ferroviario lo sciopero proclamato da USI durerà dalla mezzanotte del 9 marzo fino alle 21.00 del 10, mentre quello indetto da CUB avrà durata di 24 ore, dalle 21 del 9 marzo fino alle 21 del 10.

NON UNA DI MENO

Una doppio appuntamento lanciato dall’associazione “Non una di meno”, con una mobilitazione l’8 marzo – Festa delle donne – e lo sciopero generale del giorno successivo al quale hanno aderito alcune sigle sindacali. «Il 9 marzo proclameremo ancora una volta lo sciopero generale femminista e incroceremo le braccia, interrompendo il lavoro nelle nostre case, nelle fabbriche, negli ospedali, nei magazzini e nelle scuole, negli uffici e nelle mense, senza distinzioni di categoria – hanno scritto – Rivendichiamo liberazione ed emancipazione – hanno proseguito -, un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale. Vogliamo aborto libero sicuro e gratuito, accesso alle cure e alla salute. Vogliamo autonomia e libertà di scelta sulle nostre vite, sui nostri generi e i nostri orientamenti sessuali. Vogliamo ridistribuire il carico del lavoro di cura. Vogliamo essere libere e liberi di andare dove vogliamo senza avere paura – hanno concluso -, di muoverci e di restare, contro la violenza razzista e istituzionale».