Non si spengono le polemiche intorno al Centro tennis di via Leoncavallo a Pioltello dopo che, negli ultimi giorni, è arrivata la chiusura della struttura da parte dell’amministrazione. Da subito la questione si è trasformata da semplice contesa tra pubblico e privato in un episodio politico, anche perché molti cittadini frequentavano il centro e avevano pagato abbonamenti per corsi e allenamenti.
Contro la decisione dell’amministrazione, in particolare, si è espressa la lista “Polo per Pioltello” che ha criticato apertamente la scelta della giunta Cosciotti: “È un fatto di enorme gravità, innanzitutto perché, al netto dei proclami, depaupera il Quartiere Satellite di una delle poche strutture sportive e di aggregazione – si legge in una nota della lista Polo per Pioltello – In secondo luogo è una follia costringere un operatore alla chiusura il 1 maggio, con corsi avviati e utenti che hanno già corrisposto il prezzo per abbonamenti e corsi. Un’amministrazione comunale deve in prima battuta difendere i servizi e i cittadini, senza porre in essere misure dettate da rigidità e problematiche che esulano dall’interesse collettivo”.
Ma la situazione tra Amministrazione e gestore sembra davvero essere arrivata al capolinea. Troppi i ritardi nei pagamenti e i rinnovi della concessione in proroga non era più possibile: ” Il gestore del Centro tennis era a conoscenza della scadenza della concessione – si legge in una nota diffusa dal Comune – ogni impegno da lui assunto con terzi è responsabilità sua. Il gestore sapeva inoltre, dopo la visione della documentazione presentata per il bando di gestione del centro, di essere risultato non idoneo. Il contratto, scaduto a maggio 2017, non era più rinnovabile per legge”.
Nessuna flessibilità da parte del Comune dunque, anche se la preoccupazione per coloro che hanno già pagato il corso e non hanno un posto dove potersi allenare è tanta. Il rispetto delle regole al primo posto, così come sottolineato anche dal Presidente della consulta dello Sport, Carlo Di Palma: “Come presidente della consulta, mi sento di dire, che tutti i soggetti, siano essi società sportive o il Comune stesso, poiché stiamo parlando di strutture sportive pubbliche, cioè di tutti noi, devono rispettare le regole”.






