Vaccini Lombardia: Fontana azzera il CdA di ARIA

Dopo i casi di Cremona, Como e Monza sono cadute le prime teste. «Immagine distorta dei risultati che ad oggi abbiamo raggiunto»

Immagine di repertorio
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A Cremona sono state 58 le persone convocate su 600 dosi da somministrare. E’ successo ieri, domenica 21 marzo, e si tratta solo dell’esempio più eclatante del disfunzionamento nelle prenotazioni per la campagna vaccinale in Lombardia. Criticità che negli scorsi giorni si sono verificate anche a Monza e a Como. E di fronte ad una situazione simile iniziano a cadere delle teste: oggi, lunedì 22 marzo, il presidente Attilio Fontana ha infatti invitato il Consiglio d’Amministrazione di ARIA, società partecipata al 100% da Regione Lombardia che si occupa delle prenotazione per la campagna vaccinale, a fare un passo indietro. «In caso contrario – ha dichiarato Fontana – disporrò l’azzeramento dello stesso, affidando al direttore generale Lorenzo Gubian di recente nomina, la guida della società».

«Immagine distorta dei risultati»

«Situazioni di criticità come quelle verificatosi nel fine settimana offrono un’immagine distorta dei risultati che ad oggi abbiamo raggiunto» ha aggiunto il governatore, illustrando i numeri della campagna vaccinale lombarda: 1.231.413 dosi rivaccino somministrate, di cui 322.568 a cittadini over 80.

Già nella giornata di ieri il vicepresidente di Regione Lombardia e assessore al Welfare Letizia Moratti, aveva preso le distanze dalla società criticando fortemente l’accaduto. «L’inadeguatezza di Aria Lombardia, incapace di gestire le prenotazioni in modo decente, rallenta lo sforzo comune per vaccinare – ha scritto si Twitter – E’ inaccettabile! Grazie agli operatori che si prodigano vaccinando comunque 30.000 persone al giorno e grazie ai cittadini lombardi per la pazienza».