CARUGATE
OSPITALITA’ AI PROFUGHI E DIBATTITO SUI MIGRANTI. I TEMI CALDI IN CITTA’

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In concomitanza con la notizia giunta da Cernusco (qui), che ospiterà quattro profughi richiedenti asilo in un appartamento comunale, nella seduta consigliare dello scorso 6 ottobre anche Carugate ha ufficialmente annunciato l’identico percorso realizzato di concerto con Caritas e Parrocchia.

UNA CASA DESTINATA AD UNA FAMIGLIA DI PROFUGHI
“Il Prefetto di Milano ci ha chiesto se disponevano di strutture idonee ad ospitare i profughi -ha spiegato il Sindaco Gravina al consiglio comunale- lo ha chiesto anche a privati che hanno rifiutato questa possibilità. Ci siamo così accordati per mettere a disposizione un appartamento di proprietà del comune sito in via Don Sturzo e da tempo in vendita e inserito nella partita di bilancio. Dopo esseri consultato con l’Assessore Grimoldi e aver verificato che questa disposizione non creerà nessun mutamento alle nostre casse, ho ritenuto che con questa scelta si potesse fare la propria parte per venire incontro a quanto ci è stato richiesto dalla prefettura”. 

90metri quadri di appartamento che necessita ancora di alcune sistemazioni e che sarà destinato possibilmente ad una famiglia di profughi scappati dai territori africani dilaniati dalla guerra, con figli in età scolare, di modo che questi possano andare a scuola e iniziare da subito un percorso di integrazione. E’ questa l’idea di Caritas Ambrosiana per l’ospitalità richiesta al comune, per il cui progetto è fissata anche in questo caso una diaria di 33 euro a persona per tutte le spese quotidiane. Per sgomberare il campo da ogni confusione e dubbio, va ribadito che la casa messa a disposizione dall’amministrazione sarà destinata a profughi indicati dalla Caritas Ambrosiana e Prefettura di Milano, e che non si tratta quindi dei migranti ospitati ad ora nella casa cantoniera di Agrate Brianza.

Alza il tiro Roberta Ronchi, consigliere Lega Nord, che sulla scorta di quanto già ribadito da D’Antuoni (Pdl) torna in merito all’appartamento messo a disposizione dice: “Quella casa era inserita ormai da anni nel capitolo delle vendite, e a suo tempo avevo chiesto che fosse messa a disposizione delle famiglie carugatesi in attesa di assegnazione di un alloggio. Ora queste persone verranno a chiedervi conto del perché a loro non l’avete concessa. I cittadini hanno il dovere di chiedere conto di queste scelte ed è da queste cose che si genera poi un’atteggiamento ostile”.

LA MOZIONE DI SINISTRA UNITA E LA QUESTIONE AGRATESE
Tanto si è parlato di profughi e migranti nell’ultimo consiglio comunale, durante il quale si è discussa la mozione presentata da Sinistra Unita, che ha sicuramente scatenato un vivo dibattito, segno che la tematica è ancora tutt’altro che risolta e risolvibile in una sede locale, ma che andava comunque sviscerata. “Se non si vuole restare in un ambito di pura accoglienza per dovere politico, sarebbe opportuno coinvolgere tutte le realtà culturali, sportive, sociali della città in un percorso di informazione e conoscenza della situazione migranti di Agrate, solo così si può dissipare la paura e la diffidenza e creare una mentalità accogliente -ha spiegato Paolo Molteni di SU nel suo intervento- date visibilità a ciò che state facendo e coinvolgete la cittadinanza nel confronto e nella conoscenza”.

Su questo ultimo punto, il pensiero dell’amministrazione è stato racchiuso nel discorso del capogruppo PD Mauro Tresoldi, che pur sposando il ragionamento alla base della mozione di Sinistra Unita, poi votata favorevolmente da tutta la maggioranza con astensione invece di Pdl e Lega, ha però ricollocato i compiti dell’amministrazione: “L’amministrazione Comunale non può essere sempre il primo e ultimo attore dei processi di coinvolgimento dei cittadini -ha spiegato Tresoldi- le associazioni, i corpi intermedi, i cittadini, tornino ad attivarsi e ad organizzarsi per agire nel piccolo senza aspettare che sia sempre l’amministrazione il motore di tutto. Noi non chiamiamo fuori e non ce ne laviamo le mani, anzi, tutto quello che ci è stato concesso di fare, abbiamo fatto, ma la costruzione di un processo e di un fronte contro il razzismo deve venire direttamente dai cittadini”.

Concorde con questa posizione anche Giambitto (Pdl), che sgrava l’amministrazione dal compito di coinvolgere la cittadinanza in un percorso condiviso di conoscenza del problema migrazione e profughi, sostenendo “il rafforzamento e la valorizzazione delle realtà associative cittadine, che sono tante in un territorio con un fervido tessuto sociale”. Di tutt’altra idea è invece Wally Franceschin, altra consigliera di Sinsitra Unita, che dalla mozione si aspettava proprio la risposta concreta della Giunta in merito ad un progetto di confronto con le persone: “E’ una vostra responsabilità questa -ha commentato Franceschin- Il Sindaco è detto anche Primo Cittadino, e come tale deve impegnarsi per fare la sua parte e organizzare incontri per informare e sensibilizzare, di modo che si combattano diffidenza e paura anche nelle giovanissime generazioni”. 

Esaudite per metà dunque le richieste espresse da Sinistra Unita, che se può ritenersi soddisfatta per gli interventi messi in atto a livello amministrativo dalla Giunta, e per le relazioni allacciate con autorità e realtà sociali che operano nel campo accoglienza di Agrate, non ha trovato la conferma su eventuali incontri pubblici organizzati a livello comunale e aperti alla cittadinanza, per coinvolgere carugatesi e magari gli stessi migranti ospitati nel paese confinante. L’amministrazione non ha nemmeno chiuso le porte però, ma attende che sia la cittadinanza ad organizzarsi in tal senso: “E’ opportuno che ognuno faccia la sua parte -ha chiuso il Sindaco Gravinanoi stiamo facendo il nostro, ora è opportuno che le associazioni, le realtà sociali si attivino e ci interpellino, noi saremo di certo al loro fianco per iniziative solidali”. 

Intanto da oggi 10 ottobre presso il Circolo Area, si potrà partecipare alla raccolta di indumenti da destinare ai migranti ospitati nella casa cantoniera di Agrate. Ulteriori dettagli nell’edizione di domani del nostro quotidiano.