Report di Coldiretti per la Giornata Mondiale del Suolo: altri 380 ettari di terra cementificati

Il report pubblicato da Coldiretti per la Giornata Mondiale del Suolo parla di altri 380 ettari di terra cementificati nelle province di Milano, Lodi e Monza negli ultimi 12 mesi

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Il 5 dicembre non è solo la giornata internazionale del Volontariato, ma anche la Giornata Mondiale del Suolo. Coldiretti dirama un report in occasione dell’evento.

Giornata Mondiale del Suolo

Istituita dalla FAO, la Giornata Mondiale del Suolo ha lo scopo di far conoscere l’importanza che il suolo ha nella vita e nel benessere dell’uomo e allo stesso tempo promuovere azioni per la sua conservazione e gestione sostenibile.

Negli ultimi dodici mesi sono stati quasi 340 gli ettari di suolo consumati complessivamente nell’area metropolitana di Milano e nelle province di Lodi e Monza Brianza: è quanto emerge da un’analisi condotta dalla Coldiretti interprovinciale (su dati Ispra) in occasione della Giornata Mondiale del Suolo.

«La terra consumata a Milano è cresciuta di 184 ettari»

«In particolare -precisa la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza- la terra consumata nel Milanese è cresciuta di 184 ettari in dodici mesi, con la città capoluogo che ha visto aumentare il consumo di suolo di 26 ettari. Nella provincia di Lodi gli ettari ceduti a urbanizzazioni e infrastrutture sono stati poco più di 108: solo a Casalpusterlengo se ne sono persi 63, per la maggior parte nell’ambito della realizzazione della variante alla via Emilia. Infine, nei comuni di Monza e Brianza le nuove edificazioni si sono mangiate 47 ettari».

«Si tratta di un processo che prosegue da decenni con effetti sulla tenuta idrogeologica del territorio -sottolinea la Coldiretti con il risultato che a causa della cementificazione e dell’abbandono, la superficie agricola utilizzabile in Lombardia si è ridotta intorno al milione di ettari».

«L’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo»

«Per effetto dell’impermeabilizzazione il suolo non riesce a garantire l’infiltrazione di acqua piovana che scorre in superficie aumentando la fragilità del territorio. L’effetto -precisa la Coldirettiè che in Lombardia oltre 4 comuni su 5 (l’84,6% del totale) hanno parte del territorio in aree a rischio dissesto per frane e alluvioni».

«Per questo -conclude la Coldiretti l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne. La perdita delle campagne pesa anche sull’approvvigionamento alimentare del Paese in un momento in cui peraltro l’incertezza e la guerra stanno provocando difficoltà negli scambi commerciali favorendo le speculazioni».