Tutto esaurito per “La Trappola”, il corto girato tra Cernusco e Parigi

Una autoproduzione scritta, diretta e girata dai giovani Cernuschesi. L'attore protagonista: «volevamo trasmettere il messaggio che gli errori possono essere anche una possibilità di crescita»

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Pubblico delle grandi occasioni alla Casa delle Arti di Cernusco sul Naviglio, in occasione della presentazione ufficiale de “La Trappola“, il sequel de “La Tela“, primo cortometraggio realizzato da alcuni giovani cernuschesi con al centro storie di amicizia, crisi, difficoltà e problematiche di tutti i giorni, vissute dai protagonisti, che hanno avuto come ambientazione proprio la città di Cernusco sul Naviglio.

La trappola

Girato tra le strade di Cernusco sul Naviglio e Parigi, il cortometraggio “La Trappola” riprende la storia, come l’avevamo lasciata, nel film “La tela”, un anno e mezzo fa:
«Una storia di amicizia tra 2 ragazzi che prendono 2 strade diverse e che prosegue nel tempo tra Cernusco e Parigi -ha spiegato Matteo Sorice, coordinatore CAG labirinto, prima della proiezione del film- e che li mette a confronto tra scelte di vita diverse, in cui la criminalità è sempre in agguato. Nel sequel “La Trappola”, il ragazzo che abita a Cernusco riceve un messaggio da Parigi e capisce subito che c’è qualcosa che non va: il suo amico è in pericolo. Decide così di partire per aiutarlo a tirarsi fuori dai guai».

Buona la prima

Un successo da 30000 visualizzazioni sulla piattaforma di YouTube in soli undici mesi, per la prima produzione “La Tela” del giovane regista 18 Carati che fa ben sperare anche per il sequel, in uscita mercoledì 3 maggio su YouTube, e presentato ufficialmente venerdì 28 aprile presso il teatro di via De Gasperi a Cernusco.

Dopo la proiezione della prima, sul palco sono intervenuti i protagonisti che hanno esortato i ragazzi presenti in sala a lottare per le proprie passioni, portarle avanti e non smettere mai di coltivarle. Un clima di calore e condivisione quello che si è respirato alla Casa delle Arti, come solo i giovani sanno fare. «All’inizio, quando eravamo solo io e Giacomo, il regista, non ci credeva nessuno -ha raccontato Andre Tyson, attore protagonista- piano piano, lavorando, ci siamo fatti notare. Siamo arrivati a qualcosa di grande. Con questi film volevamo trasmettere il messaggio importante che gli errori possono rappresentare anche una possibilità di crescita».

 

Una prima visione che ha coinvolto giovani, adulti e istituzioni: in platea, infatti, erano presenti anche i rappresentanti della Giunta Comunale«L’arte, l’espressione artistica, è uno strumento davvero potente -ha commentato Marco Erba, Assessore alle Politiche Giovanili e all’Istruzione- questo film è la prova che anche le cose negative, se raccontate, possono diventare un forte strumento di condivisione capace di seminare speranza»

Gli ingredienti per trovare la propria strada 

Un desiderio rimane tale sino a quando non diventa azione, non diventa cambiamento, non diventa una scelta, allora sì che tutto può cambiare: da qui la tematica affrontata nel cortometraggio: «Non è facile, soprattutto quando si è giovani. Oggigiorno i media, i social network, ci influenzano, ci bombardano con falsi miti -ha spiegato il coordinatore del CAG Matteo Sorice tutti i giorni prendiamo delle decisioni, gran parte di esse sono rilevanti e possono influenzare il nostro futuro, ma spesso possiamo fare anche scelte sbagliate. Tutti sbagliamo, tutti siamo soggetti a “trappole” in questa vita, ma dopo gli sbagli esistono decisioni in grado di cambiare la nostra vita in meglio».

Una vecchia conoscenza dei giovani cernuschesi

Per dare ulteriormente valore a questo messaggio, sono intervenuti diversi ospiti, tra i quali anche  Don David Maria Riboldi, ex sacerdote del paese, molto amato e apprezzato dalla comunità Cernuschese, e dai giovani in particolare. Oggi lavora nel reinserimento sociale degli ex detenuti, come possibilità alternativa alla detenzione e al recupero dell’individuo:

«amo sempre tornare qui, e dico un grande grazie a chi ha messo in piedi questa avventura straordinaria -ha commentato Don David Maria Riboldi– sarebbe bello riportarla nelle situazioni in cui lavoro tutti i giorni. Nella nostra società, una volta uscito dal carcere, l’individuo viene emarginato». A ribadire ulteriormente il messaggio del don, anche Stefano Cesana, artista ed esperto pedagogista dell’Associazione 232 APS, che ha colto l’occasione per soffermarsi su alcune parole del discorso fatto dai ragazzi: «parole come comunità, errore, opportunità, desideri, occasione, sono concetti fondamentali su cui vi siete soffermati per raccontare questo progetto –ha esordito l’esperto– se solo ogni tanto riflettessimo con più attenzione a termini come questi, nella vita di tutti i giorni, probabilmente non dovremmo più affrontare certe situazioni. Le esperienze negative, che ci toccano da vicino, sono una possibilità per coltivare le nostre passioni e crescere con esse».

CAG Labirinto

Presente sul territorio da quasi 30 anni, il Centro di Aggregazione Giovanile di Cernusco sul Naviglio, ha da sempre svolto un ruolo centrale come servizio innovativo rivolto ai giovani. Anno dopo anno, il CAG si è saputo ritagliare il suo spazio e divenire una realtà consolidata e apprezzata dalle e migliaia di giovani, che in  questo lasso di tempo, lo hanno frequentato. Il Cag di Cernusco si rivolge ai ragazzi dai 14 ai 20 anni e si è affermato come luogo in cui i ragazzi possono coltivare le loro passioni: «Questo film si va a inserire in un percorso che, da trent’anni,  attraverso le attività del  centro di aggregazione giovanile -ha commentato Matteo Sorice, coordinatore CAG Labirinto- cerca di dare spazio ai giovani, renderli protagonisti, cercare i talenti nascosti dei ragazzi facendoli emergere e  portare i loro messaggi all’intera comunità. Negli anni sono stati girati diversi cortometraggi con tematiche differenti a testimonianza della conoscenza di strumenti e linguaggi che hanno permesso ai ragazzi di potersi esprimere mettendosi in gioco».