Interviste, dialoghi e documentari, per sensibilizzare il pubblico sulle tematiche ambientali nel territorio montano. Con queste finalità il Club Alpino Italiano di Cassano d’Adda, con il sostegno del Comune di Cassano d’Adda ha organizzato tre serate, tutte a ingresso gratuito, dedicate alla salvaguardia e al rispetto della montagna.
Si parte Mercoledì 19 ottobre, alle ore 21, nel Salone della biblioteca comunale di Cassano d’Adda in Via Dante Alighieri 4, dove sarà ospite Ronny Bertolini, istruttore nazionale di scialpinismo e direttore della Scuola di alpinismo e scialpinismo Valle dell’Adda, che presenterà un documentario di immagini eccezionali su Salvaguardia e rispetto della montagna, patrimonio da preservare e valorizzare.
I prossimi appuntamenti: montagna plastica free e Climb&Clean
Le iniziative organizzate dal CAI proseguiranno mercoledì 26 ottobre, nel TeCa Teatro Cassanese, doveverranno proiettati due documentari del filmmaker Manuel Camia, volti a sottolineare come la plastica sia diventata parte integrante dell’ambiente in cui viviamo. Montagne di plastica è un documentario che racconta il primo studio mondiale sulla contaminazione da microplastica dei ghiacciai alpini.
Plastic River l’altro documentario sull’impegno di un ragazzo per ripulire laghi e fiumi lombardi dai rifiuti di plastica. Alla serata parteciperanno anche i ricercatori dell’Università degli Studi di Milano.
CLIMB&CLEAN E ALTRE AVVENTURE DI ALPINISMO
Venerdi 18 novembre, nel TeCa Teatro Cassanese, , intervistato dal giornalista Mario Casella, farà rivivere al pubblico le esperienze e le sfide affrontate sulle pareti di molte montagne nel mondo, ma anche l’eccezionale spedizione in Groenlandia, descritta in un video drammatico.
Durante l’iniziativa Matteo Della Bordella, avrà l’occasione di parlare anche del suo libro, “La via meno battuta. Tutto quello che mi ha insegnato la montagna”, in cui comunica come scalare significhi innanzitutto scoprire se stessi. «Non è sempre facile controllare le proprie emozioni e la propria testa quando non ci si può permettere di sbagliare. Esistono fondamentalmente due modi: uno è quello di calcolare tutto nei minimi dettagli e cercare di prevedere ogni rischio, l’altro è quello folle di provarci e basta, senza riflettere. Sono un ingegnere, parto sempre con ottimi propositi per seguire la prima strada, ma finisco sempre per prendere la seconda».
