Emergenza Coronaviurs, sospesa la raccolta di maschere da snorkeling a Cambiago

Insieme ad altri 54 comuni di Monza e Brianza, la Protezione Civile è riuscita a raccogliere 600 maschere da trasformare in respiratori

categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

Il 28 marzo la Protezione Civile di Cambiago – unitamente ad altri 54 comuni della provincia di Monza e Brianza – aveva lanciato una richiesta in rete: raccogliere maschere da snorkeling di Decathlon per convertirle in respiratori d’emergenza – con l’ausilio di speciali valvole stampate in 3D dalla azienda Indastria di Concorezzo – da poi essere donati negli ospedali. Dopo solo due giorni, oggi la ricerca è stata interrotta, dopo che tutti i comuni partecipanti sono riusciti a raccogliere un totale di 600 maschere.

Il caso di Cambiago

Sono state 14 le maschere donate in una sola mattina e raccolte tra Cambiago, Torrazza, Gessate e Trezzano Rosa. È stata poi la Protezione Civile di Concorezzo a essersi incaricata di portarle all’Industria per effettuare le modifiche necessarie per poi poterle distribuire negli ospedali della zona che ne faranno richiesta.
«Domenica (girono dello stop della raccolta) abbiamo ricevuto tantissime disponibilità, da parte dei cittadini, a donare le maschere in loro possesso, purtroppo a causa del fermo della raccolta non abbiamo potuto ritirarle  – ha fatto sapere Livio Mauri Coordinatore di Protezione Civile Cambiago -. Abbiamo comunque preso nota della loro disponibilità per un’eventuale successiva raccolta».

Da maschera a respiratore

L’intuizione per trasformare quelle che sono delle maschere per la respirazione sottomarina che si trovano nei comuni negozi di articoli sportivi in maschere C-PAP ospedaliere per terapia sub-intensiva, è arrivata dal dottore Renato Favero, ex primario dell’ospedale di Gardone Valtrompia, che ha subito coinvolto l’impresa innovativa Isinnova di Bergamo. Su indicazioni del medico, l’azienda è riuscita dopo dieci ore di sola progettazione a realizzare il disegno di una nuova valvola per collegare la maschera da snorkeling ai tubi per l’ossigenazione e dopo averla testata, ha ricevuto l’approvazione per essere usata in sostituzione della maschera C-PAP, laddove ve ne fosse bisogno. Vista la semplice realizzazione della valvola – brevettata col nome di Charlotte – l’azienda ha messo a disposizione sul suo sito le istruzioni per realizzarla e altri materiali utili.