CASSINA
NOKIA COMPRA ALCATEL. STANGATA NELLA SEDE LOCALE: PREVISTI 100 ESUBERI E CHISURA DELLO STABILIMENTO

Area Nokia-Siemens a Cassina de Pecchi
Area Nokia-Siemens a Cassina de Pecchi
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l risultato dell’acquisizione di Alcatel da parte di Nokia si abbatte su Cassina. Era nell’aria che il matrimonio tra i due colossi delle telecomunicazioni non significasse nulla di buono per i lavoratori della cittadina martesana ma, nessuno si aspettava che riguardasse numeri di queste dimensioni.

100 esuberi su un totale di 409 dipendenti ex Nokia che si sommano ai 110 licenziamenti già effettuati nel 2014 e che si aggiungono ai 119 esuberi previsti nella sede centrale Alcatel di Vimercate. Numeri da capogiro che, sotto il nome di riorganizzazione e ottimizzazione, si traducono in frustrazione per centinaia di lavoratori e le rispettive famiglie.

La sede cassinese vivrà così i suoi ultimi strazianti mesi di vita, trascinandosi lentamente fino alla sua definitiva chiusura prevista per fine anno. I restanti lavoratori saranno costretti a trasferirsi nella sede centrale di Vimercate, con tutti i disagi del caso. I sindacati di categoria hanno parlato di “stangata folle che si abbatte su Cassina” e promettono battaglia già dall’assemblea di Lunedì. La verità è che, come già successo nel 2014, i margini di contrattazione appaiono abbastanza ridotti: la fusione tra i due colossi, avvenuta a Gennaio, prevede infatti un piano di riorganizzazione mirato al risparmio di 900 milioni di euro.

Il PD locale, in una nota, ha espresso la sua vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici coinvolte nella vicenda e si è dichiarato pronto a svolgere la sua parte a favore di qualsiasi iniziativa istituzionale e pubblica in solidarietà ai lavoratori. Vicinanza anche dalla Giunta comunale, con l’assessore al Lavoro Tommaso Chiarella che ha affermato di voler seguire la vicenda per fare in modo di sostenere il più possibile i lavoratori. Resterà da vedere se i sindacati riusciranno a rendere meno amara quella che, ad oggi, appare una situazione molto compromessa.

MATTEO OCCHIPINTI