CASSINA
LE UNIONI CIVILI ALLONTANANO ANCORA DI PIU’ MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE

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Doveva essere il consiglio comunale che avrebbe portato sul tavolo della discussione la questione sulla viabilità nel centro storico, ma come sappiamo (qui), non è stato così. Sicuramente la viabilità ha avuto la sua parte, con l’approvazione all’unanimità della mozione proposta dalla minoranza per la riapertura del raccordo tra Via Galilei e la rotatoria che conduce alla SP 121. In realtà però, la discussione politica ora si concentra sul delicato tema delle Unioni Civili, portato in seduta consiliare da una mozione del gruppo di maggioranza Cassina Domani. 

“La Mozione chiede sostanzialmente al Sindaco di farsi promotore verso gli organi competenti di una iniziativa tesa ad abbreviare i tempi parlamentari sul tema, e contestualmente chiede l’istituzione di uno strumento Comunale dove far confluire la registrazione sia delle Unioni Civili, sia dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero”. Così spiegava Andrea Parma nel suo blog personale prima del consiglio.

Così come in tutti gli altri paesi dove l’argomento è stato trattato, le fratture politiche sull’argomento che tengono banco a livello nazionale, hanno trovato riscontro immediato nel locale, con le amministrazioni di centrosinistra inclini ad intraprendere un percorso in direzione dei registri comunali per le unioni civili, e le opposizioni di centrodestra di tutt’altro avviso. Così è stato a Cassina, dove la mozione è passata con i soli voti della maggioranza, mentre la minoranza ha abbandonato l’aula dopo un dibattito che ha sottolineato le diverse posizioni dei consiglieri.

Soddisfazione tra i proponenti ovviamente, tra cui il Partito Democratico: “Auspichiamo che la discussione cominciata durante la seduta del Consiglio Comunale del 23/11 venga ben presto esportata all’esterno del Palazzo e investi l’intera comunità cassinese con l’avvio di un dibattito pubblico aperto e plurale, per quanto ci riguarda il Partito Democratoco farà la sua parte nel sostenere convintamente l’azione amministrativa che si svilupperà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”.

Su tutt’altro percorso è invece avviata la discussione di Andrea Maggio, consigliere di minoranza:“Premesso che neanche uno dei miei pensieri vuol essere rivolto contro omosessuali e loro diritti, crediamo che il tema sia assolutamente ideologico, perché in Italia i sospirati diritti per le coppie omosessuali non solo non sono negati, come taluni seguitano ostinatamente a ripetere, ma sono già disponibili e “attivabili”. In poche parole, a portata di mano: nessuna ingiustizia dunque, nessun vuoto legislativo e nessuna crudele discriminazione”. Partendo da un articolo della stampa nazionale apparso su La repubblica, il consigliere Maggio elenca una serie di diritti di cui già da ora godrebbero le coppie di fatto composte da persone dello stesso sesso, in particolare sulla regolamentazione delle convivenze, dei contratti di locazione, di ciò che appartiene alla sfera sanitaria e personale, oltre che giuridica e penale. “Non sarebbe meglio una bella mozione, magari votata all’unanimità, per sollecitare al Parlamento una vera legislazione sulla famiglia?” aggiunge per tanto Maggio.

Prende atto delle differenze diametralmente opposte sulla quesitone, lo stesso PD, che a chiusura di un comunicato ufficiale ribadisce “Siamo rammaricati nel aver constatato che le minoranze, invece che affrontare la questione e dibattere in aula sul tema, abbiano abbandonato la seduta senza partecipare al voto sulla Mozione appellandosi a una non meglio specificata inutilità del documento, bollandolo come ideologico e riferendosi a questioni di politica nazionale che poco hanno a che fare con Cassina de Pecchi. Noi non ci tiriamo indietro ma anzi stimoleremo già nei prossimi mesi un dibattito nel Paese”.