CERNUSCO
CAOS SULLA MENSA SCOLASTICA.LA PROTESTA DEI GENITORI

mensa scolastica bussero
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Continua a tenere banco la polemica sul servizio mensa del comune di Cernusco, dopo la mobilitazione di un gruppo di genitori che culminerà alle ore 18 di mercoledì 26 febbraio in un incontro pubblico all’auditorium Maggioni. Tra i promotori, l’ex sindaco Paolo Frigerio, oggi genitore e membro del Consiglio di istituto, e Mina Facchi, delegata di una classe.

LA PROTESTA
Si tratta di una protesta netta, quella dei due genitori, che nasce dopo aver consultato la documentazione ufficiale e tirato le somme sui deficit del servizio. “Il consumo di cibo è effettivamente scarso da parte dell’utenza in molte, troppe giornate –ha spiegato Frigerio– Talvolta il 75% dei bambini è arrivato a non toccare cibo. Per cui si è rilevato che le proteste di molti genitori non sono basate sul nulla, come l’assessore Zecchini più volte ha detto anche in seduta pubblica di consiglio comunale “.
I problemi ci sono anche sul fronte amministrativo, per via delle mancate sanzioni all’azienda appaltante: “Ci sono state nel tempo diverse segnalazioni ufficiali da parte del Tecnologo Alimentare appositamente incaricato, di inottemperanze al capitolato d’appalto relative ad attrezzature di cucina, e vi sono agli atti diverse segnalazioni di non conformità relative alla materia prima utilizzata per cucinare –hanno spiegato Frigerio e Facchi-  Siamo molto stupiti poiché a fronte di questi controlli che hanno portato a rilevare diverse problematiche, non è stata trovata alcuna sanzione al gestore del servizio per tutta la durata dell’appalto in corso”. I due infine, hanno concluso dicendo:  “Il sistema di controllo è lacunoso. Non esiste una procedura standardizzata nei controlli e nelle segnalazioni visto che alcune segnalazioni sembrano addirittura non esistere agli atti . La commissione mensa e il tecnologo alimentare non svolgono un controllo quotidiano per cui è impossibile avere report aggiornati quotidianamente con il rischio che molte problematiche vengano ignorate o conosciute con grave e colpevole ritardo.”

LE PROPOSTE
Molte le idee da cui ripartire, su tutte l’individuazione della figura dell’assaggiatore, da scegliere tra genitori volontari con l’obbligo di redigere dei report quotidiani sul servizio mensa. Attenzione anche alla variabilità del menù ricordandosi che: “è sbagliato fornire lo stesso cibo a bimbi che vanno dai 3 ai 13 anni -ribadiscono Facchi e FrigerioChiediamo che vengano da subito sperimentate le linee di self service con menù plurimi e diversificati.

Si attende dunque la riunione del 26 febbraio.