I due, presenti con i gazebo per volantinare e fare propaganda in vista dell’approssimarsi delle elezioni (manca una settimana al voto), hanno iniziato a litigare, alzando le voci, davanti ai passanti che curiosi si sono fermati per cercare di capire cosa stesse succedendo.
La quadra della situazione è stata trovata venerdì mattina quando Massimo Cavalli, candidato sindaco nella Lista Per Cambiare Cavalli sindaco (Pdl e Lega Nord), si è recato alla stazione dei Carabinieri di Gorgonzola per sporgere denuncia per diffamazione, dopo essere venuto a conoscenza di alcune voci circolanti in paese sul suo conto. Secondo alcuni informatori, infatti, qualcuno del centrosinistra starebbe invitando gli elettori incontrati nei bar del paese a non fidarsi di Cavalli “perché ha fatto fallire un’azienda, nello specifico la Simac”.
Caridi, dal canto suo, protagonista del litigio con Cavalli, minimizza l’accaduto. “Cavalli è un uomo pubblico – commenta – e una persona che si espone pubblicamente deve sapere che questi episodi possono accadere. Quando mi sono candidato, mi davano del mafioso perché calabrese, Tremolada è stato accusato di azioni illegali, ma nessuno di noi ha sporto denuncia. Non so chi sia stato a diffondere queste voci, ma, purtroppo, quando ci si espone pubblicamente queste cose succedono“.
Caridi minimizza anche l’episodio al mercato, ma non manca di criticare quanto detto durante la presentazione della lista Per cambiare (leggi l’articolo di Fuori dal Comune): “E’ stato un semplice scambio di vedute, normale sotto campagna elettorale, tra l’altro finito con una stretta di mano e un caffè. Certo, se mentono dando dati e informazioni false, non possiamo tacere. Hanno dato numeri non veri: non abbiamo mai speso 34mila euro per i fuochi d’artificio di Sant’Antonio, ma 3mila, al posto del falò, che ci costava il doppio. Poi, non possiamo certo prevedere quali saranno le condizione meteo e sapere quando ci sarà la nebbia. E quando dicono che abbiamo speso soldi per mandare gli assessori in Senegal per supervisionare il nostro progetto di Cooperazione Internazionale, non sanno che non sono certo andati nell’hotel di lusso, anzi: hanno scelto una casa tra la gente del posto, dentro c’erano persino i topi, tanto che un assessore di un Comune vicino al nostro si è sentito male. La realtà è che non sanno le cose, perché non hanno mai vissuto questo paese, non ci sono mai stati: il nostro programma è ricco di contenuti e progetti realizzabili, non di propaganda e ideologia”.
Intanto, Massimo Cavalli ha deciso di sporgere denuncia, per il momento contro ignoti, ma ha assicurato di essere pronto a ripetersi, portando nomi e cognomi ai Carabinieri nel caso in cui questi episodi dovessero verificarsi nuovamente: “Abbiamo deciso di adottare il pugno di ferro – hanno concluso Pdl e Lega – perché riteniamo questi episodi inaccettabili. Invitiamo caldamente tutti i partecipanti alla campagna elettorale a isolare gli elementi antidemocratici che con affermazioni calunniose inquinano il sano confronto dialettico”.
E.D.