COLOGNO
IL LIBRO “MILANO MULTIETNICA” ACCOLTO DA UNA SALA GREMITA DI CITTADINI

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E’ stata una risposta decisa quella arrivata dai cittadini di Cologno relativamente alla presentazione del libro “Milano Multietnica”, eliminato dagli incontri previsti dalla Biblioteca dall’assessora alla Cultura Dania Perego (qui). Dopo che proprio cittadinanza, partiti e associazioni, si erano fatti carico di organizzare comunque l’evento anche senza avvallo dell’assessorato, in molti si sono presentati venerdì sera presso il salone dell’ex consiglio di zona in via Trento per incontrare gli autori del libro.

Noi siamo qui stasera perché qualcuno non ha accettato la parola multietnica, parola che ha fatto paura. Di fatto è come dire che ci fa paura la realtà, perché è quello che ci troviamo tutti i giorni davanti”. Così si è espressa Donatella Ferrario giornalista e autrice del libro insieme a Fabrizio Pesoli, anche lui presente all’incontro accanto all’ editore Garavini e a Renato Scuffietti, giornalista di Radio Popolare.

IL LIBROmilanomultietnica02
La serata si è quindi rivelata un’occasione di confronto stimolante per un tema sicuramente sentito ed attuale come quello della multiculturalità sviscerato nel libro presentato, che si propone di fotografare la realtà oggettiva e visibile della Milano di oggi, ormai al pari delle grandi metropoli europee in quanto a flussi migratori, analizzando 15 delle circa 160 comunità straniere presenti in città. “Un libro dal taglio enciclopedico” dunque, come hanno precisato gli autori, basato su dati reali del comune di Milano, senza mirare a rivendicazioni politiche, quanto piuttosto a mostrare il capoluogo con occhi consapevoli. “Il libro è stato inteso malamente“, ha quindi sottolineato l’editore stesso, dichiarandosi estraneo a qualsiasi tematica politica suscitata.

LA RISPOSTA DEI CITTADINI
La cittadinanza ha mostrato una calorosa partecipazione, intervenendo con domande puntuali che hanno spaziato dalla condizione dei profughi clandestini alla legge sulle seconde generazioni di migranti, contribuendo anche con semplici riflessioni personali: “Non bisognerebbe fare differenze tra chi arriva in Italia perché fugge dalle dittature, chi dalle guerre e chi dalla fame: sono tutte persone che arrivano perché stanno fuggendo dalla morte” ha spiegato un cittadino. Un ulteriore spunto alla riflessione, è stato offerto dalla lettura di un componimento “Altri Immigratori” scritto e recitato da parte del signor Ennio Abate, colognese, con la quale afferma di aver voluto “dare voce alla parte viscerale della popolazione italiana che ha paura dello straniero”. Ennio scrive nel suo lungo brano: “Come fummo in passato noi? /ma noi chi fummo?/ non lo sappiamo più ?/ o sappiamo e non vogliamo più? /siamo non più compassionevoli ora / una volta lo fummo / ma in passato / scopriamo che fummo sciocchi allora / buonisti cioè /dicono /ci dicono /ci diciamo / realisti adesso siamo /soltanto più vecchi di loro siamo /più freddi nei cervelli /più ostili” (tutto il testo qui).

LA POLITICA
La polemica innescata comunque, è stata ricordata ad inizio serata da una “premessa doverosa” fatta dal capogruppo PD Giovanni Cocciro con un breve excursus sul tema della multi etnicità legata al tessuto sociale colognese, e a come l’attuale amministrazione stia operando a riguardo: “Credo che la risposta bella di Cologno sia quella di essere qui stasera, perché in questa maniera stiamo difendendo il diritto dettato dall’articolo 21 della Costituzione: tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.” ha aggiunto Cocciro difendendo la presentazione del libro dalla scelta operata dall’assessora Perego, e intesa da molti come atto di censura.

Sulla grande partecipazione e i preziosi interventi del pubblico invece, si è espressa Loredana Verzino, di Cologno Solidale e Democratica: “Questo vuol dire che c’è interesse, che c’è una città che risponde” ha commentato prima di leggere parte della risposta avuta dal sindaco Angelo Rocchi a seguito dell’interpellanza con la quale CSD chiedeva conto della scelta dell’assessora Perego relativamente all’annullamento della presentazione di Milano Multietnica. “E’ assolutamente ovvio e scontato -risponde il primo cittadino- che ciascuna amministrazione adotti le proprie decisioni con riguardo alla impostazione culturale e concettuale che la ispira”. In chiusura, sempre Verzino ha ricordato la raccolta firme per chiedere al sindaco di tornare sui suoi passi rispetto al tassativo no già espresso dalla Giunta due volte, in merito all’accoglienza dei profughi in città.

GAIA LAMPERTI

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