INTERVISTA ESCLUSIVA A DARIO COLLIO
LA STORICA PENNA DELLA STAMPA LOCALE: “FACEVO INFORMAZIONE, E LE BR MI MINACCIARONO”

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Succede, che in questo ultimo periodo il piano della discussione politica e locale, sia sceso spesse volte nella violenza verbale, nell’insulto e nella provocazione.

Capita così, che una delle figure di riferimento storiche dell’informazione, della politica e della comunicazione in Martesana, abbia avvertito l’esigenza di affidare al social network un forte episodio di vita personale mai rivelato prima, e che in qualche modo ha a che fare con il clima teso e nervoso del dibattito sociale.

Io conosco uno che negli anni di piombo ha ricevuto minacce dalle Brigate Rosse”.

Inizia così la rivelazione di Dario Collio, fondatore del settimanale locale “La Gazzetta della Martesana” e ora giornalista in pensione, che in una lunga e interessante chiacchierata davanti ad un caffè, ci spiega meglio il perché di questa “confessione” tardiva, e cosa successe allora.

Sono molto infastidito dalle offese nei dibattiti politici e culturali del momento. Solo la persona povera di argomenti passa alla rissa, perché chi sa argomentare non ha bisogno né di offendere né di aggredire né di provocare con bassezza e volgarità. Tutto questo è il segno della scadente qualità del dibattito politico, sociale e culturale che stiamo vivendo”.

Il giornalista riassume così il suo stato d’animo attuale quando si affaccia sulla società contemporanea, sul confronto politico, sulle relazioni sociali, e da qui spiega meglio il perché di una rivelazione che a distanza di anni crea meno scalpore di quanto avrebbe fatto subito, ma che in noi lascia comunque un segno. 

“Ai tempi ero nella Democrazia Cristiana, consigliere dal 1975 al “80 –ha raccontato Collio e all’interno del dibattito drammatico sulle vicende legate alle BR, mi permisi di dire che anche sul nostro territorio, particolarmente all’istituto ITSOS di Cernusco, vi era un movimento studentesco che fiancheggiava le Brigate e Prima Linea. Organizzai anche un dibattito nel vecchio cinema comunale, dove parteciparono anche i ragazzi del movimento studentesco.”

Il fatto dunque, risale a molti anni fa, un’accusa chiara da parte del giornalista agli esordi Dario Collio, e un momento di confronto. Qui arriva il primo termine di paragone con l’attualità: “Quel dibattito, con le due parti presenti, era sicuramente un momento teso, ma se lo avessimo fatto oggi con questo tipo di clima, ci sarebbero volute schiere di poliziotti a difendere l’una e l’altra parte –spiega Colliosarebbero partiti insulti e provocazioni sterili da subito, e scarso sarebbe stato lo spessore del dibattito vero nel merito delle questioni”.

Ciò che successe dopo quelle accuse lanciate da Collio, è il centro del suo racconto: “Tempo dopo ricevetti una telefonata una sera. Mi avvertivano di stare attento, o altrimenti avrei potuto fare la fine di un certo Pedenovi, esponente della destra se non ricordo male –ha proseguito Collio- Mi preoccupai ma non più di tanto, perché nemmeno conoscevo il tizio che mi avevano nominato. Ma un paio di giorni dopo, alla radio sentii la notizia dell’assassinio di un uomo… esattamente l’uomo che mi era stato indicato nella telefonata”.

Fino ad oggi questo episodio chiave era rimasto nella dimensione privata dell’ex giornalista, mentre oggi ha una valenza social e pubblica, che funziona come una sorta di monito, se si può leggerlo così, che ricorda a tutti come dalla violenza verbale e dalla provocazione fine a se stessa, non possa nascere un vero confronto.

Mai nella mia vita ho tollerato queste cose –ha concluso Collio– in politica in particolare non dovrebbero esserci nemici, va bene avversari, nel senso che si hanno posizione contrapposte, ma mai nemici, e sempre rispetto”.

Da questa rivelazione di un’autorevole figura del nostro territorio, chiunque può trarre spunto per una personale riflessione, alla quale si aggiunge un’ultima analisi sul mondo del giornalismo territoriale, la politica e la democrazia:

Non credevo all’epoca, che un piccolo giornalista locale potesse avere peso nel dibattito molto più ampio all’interno del quale si stava esprimendo –ha concluso Dario Collioe invece ho capito che l’ informazione locale svolge una funzione di sentinella delle libertà democratiche a volte più dei grandi quotidiani nazionali”