CERNUSCO
REAZIONE DEL COMITATO SALVIAMO LA MATERNITA’, DOPO L’ARRESTO DI MANTOVANI

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Concussione, corruzione aggravata e turbativa d’asta con “elevata capacità criminale” e “dispregio delle regole“, come recita il provvedimento firmato dal Gip Stefania Pepe (fonte Rainews.it).

Queste le accuse con cui è stato arrestato martedì scorso 13 ottobre, il Vicepresidente di Regione Lombardia Mario Mantovani, che a Cernusco rappresenta più di ogni altro, il volto di chi ha determinato in modo significativo la scelta di chiudere la maternità dell’ospedale Uboldo a favore dell’accorpamento presso la struttura melzese del Santa Maria del Stelle.

Per questo la notizia come un fulmine a ciel sereno, ha smosso le braci sopite da tempo sul caso, e ha risvegliato nel Comitato Salviamo La Maternità di Cernusco, i malumori e le riflessioni. “Non compete a noi fare commenti sull’arresto, per quello c’è la Magistratura intenta ad accertare la verità -ha commentato il Presidente del Comitato, il Dottor Gaetano LuvaroStiamo però osservando gli sviluppi della vicenda con attenzione, perché durante la nostra battaglia avevamo presentato esposti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti senza aver mai ricevuto risposta. A questo punto vogliamo sapere che fine hanno fatto questi esposti alla luce delle nuove notizie emerse”.

Va precisato che i fatti nei quali Mantovani sarebbe coinvolto, sono tutti antecedenti alla “questione maternità”, che parrebbe del tutto estranea a situazioni di illecito. Ma così come è vero che non esiste nessuna condanna al momento, è vero anche che le indagini sono ancora in corso: “Noi non godiamo delle disgrazie altrui, questa situazione non ci procura gioia, e inoltre non c’è ancora nessuna condanna -ha proseguito il Dottor Luvaro- ma se ci sarà conferma di quanto sta emergendo, e se intravedremmo una situazione di illeciti anche nella gestione della vicenda che ci ha riguardato, allora saremo disposti a proseguire nella nostra battaglia, perché in quel caso qualcuno dovrà rispondere dell’ingiustizia commessa nei nostri confronti”.

Dunque un momento di rinnovo del dolore per il Comitato, una ferita aperta che brucia al solo pensiero che anche la vicenda dei reparti di maternità, possa essere stata viziata da illeciti.