Beat anni ’60 in martesana: ci pensano i Rudi, band di Vimodrone

Tre fratelli uniti da una grandissima passione per la musica

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L’ingrediente principale del gruppo sono le tastiere di Gabriele Bernardi, a cui si aggiungono la voce e il basso del fratello Silvio e la batteria di Stefano Di Niglio: parliamo dei Rudi, che, nati nel 2001 a Vimodrone come Rude Fellows, si sono sciolti nel 2008 per rifondarsi come quartetto nel 2010 e da metà 2013 come trio, con un lavoro sulle armonie vocali e sui testi che si ispira al beat italiano.

NESSUNA CHITARRA MA UNA GRANDE PASSIONE

«L’idea di fondare una band è stato naturale perché sia io che mio fratello Gabriele siamo sempre stati appassionati, o meglio malati, di musica. A noi si è unito Stefano e c’è stata subito armonia. Il nostro punto di riferimento è sempre stata la fonoteca della Biblioteca di Cologno Monzese che, col suo catalogo, si è rivelata fondamentale per formare e definire il nostro gusto» hanno dichiarato Silvio, Gabriele e Stefano.

La peculiarità del gruppo è quella di suonare senza la chitarra, e la scelta «è avvenuta un po’ per caso, in quanto il chitarrista dei Rude Fellows, Lorenzo Trentin, ha seguito altre strade. Noi allora abbiamo provato e ci siamo resi conto di potercela fare anche senza chitarra, sia dal vivo che in studio, e così abbiamo continuato su questo percorso che ci ha portato ad avere tante belle soddisfazioni».

I PRIMI LAVORI

Il primo ep in free download viene pubblicato nel 2013, e a lui segue il primo disco vero e proprio, Nient’altro che routine, con otto canzoni che abbracciano tutte le influenze del sound dei Rudi, dai brani più energici a quelli dalla vocazione maggiormente pop o black.

«I nostri dischi sono tutti composti di brani originali italiani, ispirati agli anni Sessanta ma con un pizzico di vigore in più e dal vivo proponiamo anche cover di gruppi che amiamo come Who, Zombie e Yardbirds e per restare in Italia Corvi, Ribelli, New Dada e Rokes. – ha sottolineato il trio – ll nostro pubblico spazia molto, siamo apprezzati dagli appassionati di sonorità beat e mod anni Sessanta ma anche da persone che conoscono poco questa realtà e ci hanno scoperto per caso».

IL NUOVO ALBUM

Il lancio del secondo disco – Fuori tempo massimo – avverrà sabato 9 febbraio alle 18 alla Biblioteca di Cologno Monzese, e sarà a metà strada tra un concerto e una presentazione: «Suoneremo alcuni brani del nuovo album oltre a quelli già conosciuti e insieme a Gianluca Cattaneo parleremo un po’ di anni Sessanta, del beat e dei gruppi che ci hanno influenzato, di cui proporremo qualche rilettura a modo nostro».

Le parole conclusive di Silvio, Gabriele e Stefano hanno rimarcato la loro passione e il loro impegno. «Noi facciamo musica per trasmettere qualcosa, che sia coi testi che con le note. Ci piace divertire, far ballare e cantare ma cerchiamo sempre di andare oltre, pur rimanendo nel nostro genere. I progetti futuri sono suonare, suonare, suonare e se capiremo che il secondo disco sarà piaciuto cominceremo a lavorare ad un terzo. È presto per dirlo!»

 

Augusta Brambilla