Si dimettono tre consiglieri comunali, giallo sulla maggioranza

Tre consiglieri comunali del Movimento Civico Pioltello si sono dimessi dalla loro carica

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Hanno aspettato le elezioni e hanno deciso di dimettersi in blocco. I tre consiglieri comunali del Movimento Civico Pioltello (Vivere Pioltello e Lista per Pioltello) hanno deciso di rassegnare le loro dimissioni aprendo una mini “crisi” all’interno della maggioranza.

CHI SONO E PERCHÈ

Martina De Pieri, Gianni di Vito ed Ennio Doccula, questi i tre nomi dei dimissionari, lasciano il posto in consiglio ai primi non eletti del Movimento. I motivi di questa scelta sono ufficialmente personali ma viene difficile credere che non vi sia altro, soprattutto di più politico.

LE PAROLE DEL COORDINATORE

Una situazione particolare che viene così spiegata dal coordinatore del Movimento Civico Pioltello, Giovanni Moretti: “Non ci piace – si legge in una nota – mettere la polvere sotto il tappeto, perciò non ci spaventa condividere pubblicamente la nostra difficoltà, come condizione per superarla. Abbiamo cercato di capire se ci siano motivi comuni di questo disagio e quali. Mi sembra che uno di questi motivi sia il calo dell’entusiasmo, della speranza, della fiducia nel progetto che da anni portiamo avanti.” 

LA REPLICA DELL’OPPOSIZIONE

Ad alimentare i lati oscuri della vicenda anche le parole della lista Polo per Pioltello: “Tra i dimissionari – si legge nel commento della lista – vi è un consigliere di maggioranza che qualche mese fa risulta aver avanzato una richiesta di accesso agli atti comunali, fatto tanto insolito quanto preoccupante. La nostra richiesta è di far chiarezza e comunicare con la dovuta trasparenza quali siano le reali motivazioni alla base di un gesto certamente plateale. Quando si è amministratori pubblici non basta dimettersi, ma occorre, per lealtà nei confronti dei cittadini, rendere palesi le motivazioni”.

Una situazione che andrà tenuta sott’occhio, che potrebbe risolversi in un semplice cambio di consiglieri o trascinarsi fino a diventare una vera e propria crisi di maggioranza.