MigrAzioni, una rassegna culturale per parlare di speranza

Migrare e agire: arriva la rassegna culturale, storica e letteraria che per tutta la primavera si occuperà dei nuovi moti migratori e di come comprenderli

categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

Parte dal forte concetto di speranza la rassegna MigrAzioni, che da marzo a fine maggio si svolgerà a Segrate, allo scopo di spiegare e comprendere, con la presenza di esperti e interessati, i flussi migratori, le loro cause e i loro effetti sulla comunità italiana, non sempre negativi come si tende a pensare.

Si tratta di un grande progetto sviluppato in collaborazione con il sindaco Paolo Micheli e l’assessore alla cultura e alla ricerca Gianluca Poldi, che vedrà lo svolgimento di ben 11 eventi su suolo cittadino, alcuni limitati alla serata, come gli incontri a tema, altri che dureranno più tempo, come le mostre.

L’Italia è un piccolo tassello di un’enorme varietà di flussi che interessano tutto il mondo, non solo l’Europa. – così viene introdotta la rassegna – Migrare è spostarsi, soprattutto in gruppo, per cercare un luogo migliore in cui vivere. Vi è chi migra per studio, per lavoro, per desiderio o per estrema necessità, nella felciità o nella tristezza, ma sempre nella speranza. Delle speranze riposte nel fuggire, l’Italia, da nord a sud, ha lunga esperienza, dalle difficoltà patite come emigranti al ruolo avuto nel formare altre società e culture”.

Migr-Azioni, un gioco di parole che fa del movimento e dell’agire un punto cardine di una riflessione che durerà tutta la primavera. “Da un lato il migrare odierno è un’azione difficile, coraggiosa, di distacco dalla famiglia e dalla comunità a rischio di una morte ignominiosa, dall’altro perché agire è non restare fermi, ossia mettere in discussione ogni volta sé stessi e i propri sistemi di valori”.

Tutti agiamo, in qualche modo, tutti ci muoviamo: chi parte e chi accoglie.

La rassegna seguirà quattro tracce principali, quella storica, parlando di colonialismo europeo in Africa e di contemporeaneità, quella geo-culturale, indagando la situazione dei paesi d’origine dei migranti, una riguardante le storie di coloro che arrivano cercando libertà, e l’ultima riguardo la contaminazione culturale che sarà conseguenza diretta di tutto questo.
Si cercherà di sviluppare piccole azioni, che, partendo dall’ascolto, possano dar vita a grandi cambiamenti e a grandi movimenti, senza giudicare, ma creando spazio.

Si partirà il 2 marzo con la mostra Perle d’Africa, che proseguirà fino all’11 marzo presso la sala polifunzionale del centro Verdi, e si chiuderà la rassegna con l’incontro L’Africa a Segrate testimonianze dal territorio, programmata per mercoledì 30 maggio, alle ore 18, presso l’emeroteca del centro Verdi. Nel mezzo, sarà organizzata una seconda mostra (Modena – Addis Sbeba andata e ritorno, dal 24 marzo sempre presso il centro culturale Verdi), e molti altri incontri per parlare di storia, azioni e speranza.

La locandina, riportante tutto il programma degli eventi, è qui sotto:

Qui, invece, la presentazione della mostra del 24 marzo: