COLOGNO (foto)
DIVERSE LE REALTA’ PRESENTI ALLA MARCIA DELLE DONNE E DEGLI UOMINI SCALZI

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C’erano i cittadini e le associazioni, le Acli con la Presidente Denti, Auser e Anpi in prima fila. C’erano tante bandiere della pace. C’era il Direttore della Moschea di Sesto San Giovanni Hocinne Bouchemal e Michael Kidane, Presidente della ex Consulta per la Pace di Cologno. Nessuna bandiera di partito, ma tanti esponenti della politica locale del centro sinistra, con la presenza eccezionale del Consigliere Regionale e Presidente della Direzione Regionale del Partito Democratico, Onorio Rosati. 

La versione colognese della marcia delle Donne e degli Uomini scalzi, ha lasciato piazza XI Febbraio verso le 16.15 per un corteo che ha attraversato l’isola pedonale, per passare poi davanti al comune, alla chiesa di San Marco e all’oratorio, ritornando in piazza. Decine le persone scalze che hanno aderito, e che prima del corteo si sono ritrovate per un momento di riflessione aperto dal consigliere comunale PD Giovanni Cocciro, che ha letto l’appello firmato da esponenti del mondo culturale, giornalistico, artistico italiano, per sensibilizzare sulla situazione di emergenza umana che tocca la vicenda dei profughi e migranti all’interno dei confini europei. “Dire sì alla vita, dire no alla morte e alla disperazione“. E’ questo il semplice concetto più volte ribadito dallo stesso Cocciro.

“L’adesione dei partiti alla marcia ci sta, ma la cosa essenziale è che non si mettano etichette politiche su eventi come questo che toccano argomenti estremamente delicati e difficile -ha dichiarato Loredana Verzino di Cologno Solidale e Democratica- Sono contenta come cittadina che anche a Colgono si sia riusciti ad organizzare e aderire localmente a questa marcia, e speriamo che su questi temi anche la Giunta si dimostri sensibile. I muri ideologici e fisici vanno abbattuti per aprirci all’accoglienza”.

Se Giacomo Levati dell’ Auser ha ricordato come Cologno stessa sia una città sviluppatasi a seguito delle ondate di migrazioni interne degli anni “50 e “60, il Presidente Regionale PD Rosati ha dato uno sguardo nazionale della cosa, ricordando “la vocazione naturale e storica dell’Italia ad essere territorio di attraversamento, per dislocazione geografica. E per questo noi dobbiamo essere ancor più sensibili anche rispetto alle importanti decisioni che verranno prese nelle prossime settimane nell’Unione Europea. E’ necessario invece smetterla con certe politiche di una parte del centrodestra, che fanno leva sulla paura e sullo spavento”.

I numeri di Cologno non sono certo stati quelli della vicina Milano, ma se si voleva lanciare un messaggio e aderire all’appello, lo scopo è stato decisamente raggiunto.