CARUGATE
ANNALISA FIORETTI CE L’HA FATTA: USCITO IERI “OLTRE”, LIBRO SUI GIORNI NEPALESI

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“Nell’immediato sto progettando serate ed eventi finalizzate alla raccolta fondi da consegnare all’Associazione Roby Piantoni Onlus, il canale più sicuro per evitare che i ricavati vadano persi chissà dove, e nel frattempo sto cercando una casa editrice interessata a pubblicare un libro fotografico su quei giorni in Nepal, dove ovviamente il ricavato andrà sempre a sostegno dei progetti“.

Erano questi i progetti di Annalisa Fioretti quando l’abbiamo incontrata subito dopo il suo ritorno dal Nepal (qui), dove era rimasta coinvolta nel terribile terremoto che ha distrutto vite e paesi, case e templi (qui). A distanza di 4 mesi, ieri 7 settembre quel libro fotografico ha visto la luce. “Oltre”, edito da Bellavite Editore, è un tomo di 160 pagine dense di fotografie scattate dalla pneumologa e alpinista carugatese nei giorni in cui decise di restare in quel paese ferito cambiando lo scopo del suo viaggio: dalla spedizione sul Lhotse, al tentativo di prestare soccorso di villaggio in villaggio portando con sé le sue competenze mediche e le poche risorse a disposizione.

“Inizialmente doveva essere solo un libro di immagini, così era nella mia mente, ma mentre si componeva ho capito che senza parole e senza uno scritto quelle foto avevo molto meno senso -ha spiegato Annalisacosì ho steso quattro capitoletti di accompagnamento, e non è stato per niente facile”. La difficoltà non è stata tanto quella di non essere una scrittrice di professione, ma quella di ripercorrere con la mente i momenti fermati nelle sue foto, riviverli, risentirli: “E’ una cosa che già faccio in ogni serata organizzata per raccogliere fondi -ha continuato- dove so già prima di cominciare che quando tornerà a casa la notte dovrò affrontare sogni e incubi”.

E in quelle foto ci sono almeno due scatti particolarmente significativi. “La prima è l’immagine di copertina, con tutte queste candele accese che per me hanno una doppia valenza -ha spiegato la Fioretti- sono sia il simbolo della morte e del rito funebre così come nella tradizione Buddhista e Induista, sia il simbolo della rinascita e della luce così come lo intendiamo invece nella nostra di tradizione. Quindi un forte segno di speranza. L’altra foto invece rappresenta un momento particolare per me, quello in cui si è rotta la barriera della diffidenza tra la gente dei villaggi e me, straniera che entravo nelle loro case diroccate per soccorrere.” L’immagine molto intensa è a pagina 138 del libro, ma non vi sveliamo nulla di più.

Il libro sarà disponibile online sul sito sherpaonline.it, ed è acquistabile durante le serate che ancora Annalisa sta tenendo in giro per l’Italia e sulle quali è possibile avere informazioni seguendo la sua pagina Facebook. Il costo è di 20 euro, che per le 1100 copie andate in stampa grazie ad uno sponsor, saranno totalmente devoluti ai progetti della Friend’s for Nepal, che riceverà i proventi con tilt tramite della Robi Piantoni Onlus, associazione con la quale ormai Annalisa collabora da tempo. Discorso diverso per le copie che approderanno nelle librerie, dove una percentuale spetterà all’editore e il resto finirà in Nepal.

E in Nepal ci andrà ancora la dottoressa carugatese, in partenza il prossimo 10 ottobre per continuare la sua spedizione medica nei villaggi maggiormente bisognosi dislocati soprattutto nei distretti di Ramechhap e Gorkha. “In questi luoghi ci sono centinaia di persone che ancora vivono in quota in condizioni precarie, in tende e senza adeguate cure mediche -ha concluso Annalisa Il fatto è che appena avvenuto il terremoto la stampa ci si è fondata sopra e il mondo si è mobilitato, per poi ripiombare nel silenzio passato il peggio, quando ormai non era più notizia. Ma poco tempo fa c’è stato un altro terremoto, e la gente continua a morire. Anche le serate che organizzo, così come questo libro, sono un tentativo di non far spegnere l’attenzione su questa situazione”. 

E il libro è anche altro, o meglio è “Oltre“. E’ appunto il gesto concreto che segna il passaggio dal fermarsi alla tragedia e alla morte, alla volontà di superare questo e ripartire con speranza, per ricostruire, per continuare a vivere, per andare “Oltre”.