Gemma Galli, carugatese doc e capitano della nazionale di Nuoto Sincronizzato sul tetto del mondo

Due bronzi, un argento e il trofeo per nazioni: ad alzare la coppa ai campionati di Budapest è stata la draghetta Gemma Galli, portando la nazionale italiana di nuoto sincronizzato sul tetto del mondo.

Nazionale nuoto sincronizzato a Budapest.
Nazionale nuoto sincronizzato a Budapest.
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Classe 1996. Nata a Melzo, residente a Carugate, ha iniziato la sua carriera agonistica a 16 anni, partecipando ai Mondiali giovanili di nuoto nel 2012, in Grecia, e agli Europei -sempre giovanili- l’anno successivo, in Polonia. Nel 2014, i suoi secondi Mondiali giovanili, prima di entrare a far parte della nazionale senior, in occasione dei Mondiali di Kazan. Era il 2015, un anno prima degli Europei di Londra -dove ha vinto due medaglie di bronzo- e due anni prima di diventare una componente titolare della squadra italiana ai Mondiali di Budapest: luglio 2017, Gemma -per le amiche e gli amici Gemmina- conquista il quinto posto nei  programmi libero e tecnico.

E poi, ancora, gli Europei di Glasgow nel 2018 e i Mondiali di Gwangju nel 2019, fino ad arrivare alle tanto agognate Olimpiadi di Tokyo 2020, disputate l’anno scorso per i motivi che tutti conosciamo, e ai recenti Mondiali di Budapest dove, in qualità di capitano delle Sincronette, entra di diritto con tutta la squadra nelle storia del Nuoto Sincronizzato mondiale. 

Una vita per l’acqua e nell’acqua

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Gemma Galli, capitano delle Sincronette.

Ha iniziato a trascorrere i suoi pomeriggi nella vasche di una piscina, quella di Carugate, quando era una bambina. Frequentava i tradizionali corsi di nuoto, come tanti suoi coetanei, insomma. Ma un bel giorno, all’età di soli otto anni, vede in tv una gara di nuoto sincronizzata in diretta dalle Olimpiadi di Atene. Fu amore a prima vista. «Ho ancora impressa l’immagine delle ragazze in cerchio nell’acqua – racconta la sincronetta carugatese – ed ho chiesto immediatamente a mia mamma di portarmi a Monza, dove sono rimasta fino all’età di 16 anni, per poi postarmi a Busto Arsizio». Ultimamente, il capitano della Nazionale Azzurra si divide tra Savona e Roma, anche se la preparazione per i Mondiali di Budapest si è svolta a Recco, per la necessità di allenarsi all’aperto. Il filo conduttore era ed rimasto comunque uno solo: spirito di sacrificio.

Gemma, che nel frattempo si è iscritta anche alla Facoltà di Psicologia, si allena dalle nove alle dieci ore al giorno. Tutti i giorni, tranne la domenica.  Sveglia presto la mattina, non più tardi delle 6.30, colazione e poi subito in vasca per cinque ore circa di allenamento. Un pranzo leggero di mezz’ora e poi di nuovo in acqua, fino alle 18.30. Cena, due chiacchiere con le compagne e a letto. Una vita sicuramente salutare, ma parecchio lontana da quella che è sempre stata, che è e che sarà sempre il modus vivendi tipico di una bambina prima, di un’adolescente e di giovane ragazza poi. «Ci sacrifichiamo molto, è vero – ha spiegato l’atleta – ma, davvero, credimi l’acqua, le vasche, gli allenamenti e le gare per noi non sono un sacrificio. Il nuoto sincronizzato, per me, è passione. La mia vita».

Il sogno delle Olimpiadi

Gemma Galli ha vissuto tutta la sua gioventù con un chiodo fisso, come si suol dire. Quello delle Olimpiadi. Tanto che l’anno scorso, dopo Tokyo, si è fatta tatuare i cinque cerchi sul petto, lato sinistro, al posto del cuore.

nazionale nuoto sincronizzato
Nazionale Nuoto Sincronizzato olimpionica di Tokyo 2020.

«Ho sempre vissuto il sogno delle Olimpiadi con un pò di angoscia  – ha confessato – come un qualcosa che era lì, a portata di mano, ma che non riuscivo ad afferrare. Ci si è messo pure il covid a rimandare di un anno l’appuntamento della mia vita! Ma poi il sogno si è avverato ed è stato fantastico. Ricordo perfettamente il mio arrivo a Tokyo, il Villaggio Olimpico, i Cerchi… quando è arrivata in camera la divisa, ho pianto».

Le prossime Olimpiadi saranno a Parigi, nel 2024. E’ molto probabile che Gemma Galli, carugatese, ci andrà con la fascia da capitano. Il sogno nel sogno, ma «teniamo sempre i piedi per terra, il prossimo appuntamento è ormai alle porte, ad agosto, con gli Europei di Roma. Mi sto e ci stiamo concentrando su questo».

In bocca al lupo, Gemma! Carugate e l’ Italia intera non vedono l’ora di leggere la prossima pagina di questo libro a dir poco fantastico.