Segrate: la maggioranza divisa sull’intitolazione di un luogo a Norma Cossetto

La proposta è arrivata da Fratelli d'Italia. Via libera del Consiglio, ma sei consiglieri che sostengono la giunta si astengono

categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

Segrate intitolerà un luogo pubblico a Norma Cossetto, la giovane studentessa istrinana uccisa e infoibata dai partigiani titini nel 1943. Il via libera alla proposta di Fratelli d’Italia è arrivato durante il Consiglio comunale di lunedì 1° marzo, ma non sono mancati i distinguo all’interno della maggioranza.

La proposta

La richiesta di intitolare una via, una piazza, un parco, un ufficio pubblico o una sala all’interno di una scuola a Norma Cossetto, diventata nel tempo emblema degli italiani dalmati, istriani e fiumani uccisi o costretti all’esodo, è stata fatta attraverso una mozione presentata da Fratelli d’Italia e letta dal capogruppo Luca Sirtori. «Norma Cossetto è diventata il simbolo di quella tragica pagina di storia – ha detto il consigliere – Simbolo del sacrificio di tanti italiani, donne e uomini che non cedettero alle barbarie titine fino a sacrificare la propria vita per amor patrio».

Per Micheli anche una questione personale

«La proposta mi trova senz’altro favorevole». Così il sindaco Paolo Micheli, che da una lato ha ricordato come Segrate da anni sia attenta alle tematiche riguardanti l’esodo, a partire dalle celebrazione del  Giorno del Ricordo, dall’altro come sia legato al tema per una storia personale. «Io ho una storia familiare che mi collega a quelle terre – ha detto – Una storia che riguarda la famiglia di mio padre. La mia vita ha intercettato queste vicende quando mi sono sposato. La mamma di mia moglie è istriana – ha proseguito – e la sua famiglia fa parte di quei gruppi familiari coinvolti nel grande esodo giuliano-dalmata dell’immediato dopoguerra».

Defezioni in maggioranza

Ma in maggioranza non tutti hanno condiviso la scelta di intitolare una via a Norma Cossetto. Sei dei consiglieri che sostengono la giunta si sono infatti astenuti al momento del voto. Sono Renato Berselli del Partito Democratico e Luca Strozzi, Tommaso Vallone, Francesca Limentani, Giulia Vezzoni e Greta Coraglia della lista Paolo Micheli Sindaco. Ed è stata quest’ultima, sottolineando la libertà di coscienza nel voto per il suo gruppo, l’unica a spiegare le ragioni della sua scelta. 

«La tragicità dei fatti d’Istria è indiscussa e deve essere ricordata – ha esordito Greta Coraglia – Però oggi stiamo riparlando di una donna. E di certo di Norma Cossetto si sa che fosse una brillante studentessa istriana, che fosse figlia di un importante membro del partito fascistalocale e che fu uccisa e gettata in una foiba nell’ottobre del 1943».

Il consigliere ha sottolineato, come alcune ricostruzioni nel tempo siano state utilizzate per fini politici.

«Alcune interpretazioni – ha proseguito – riportano di una storia terribile, di una donna seviziata e uccisa a causa dei suoi ideali. Altri storici invece sollevano dubbi sull’incongruenza delle testimonianze, riferite anche molti anni più tardi successivamentealla pubblicazione di un articolo di Antonio Pitamiz sul mensile storia illustrata che uscì addirittura nel maggio del 1983. Ora su questo Nicoletta Bourbaki ha scritto: ’Il corpo di Norma Cossetto era stato definitivamente sottratto alla sua persona per diventare un argomento politico’. Io non sono una storica – ha concluso -, ma credo che pur rimanendo la necessità di scoprire la verità sulla morte di Cossetto, l’essere oggi a discutere della sua figura sia la conferma di un abuso. Forse quello di Norma Cossetto, certamente quello della sua memoria».