Durante un’emergenza sanitaria gli occhi sono puntati sui sanitari. Medici e infermieri da fine febbraio si sono spesi senza sosta per combattere il Covid-19. Ma l’intero tessuto sociale della Lombardia ha reagito al coronavirus e, tra loro, i volontari della protezione civile. Ieri, domenica 19 aprile, l’assessore regionale responsabile Pietro Foroni ha voluto ricordare il lavoro svolto le giacche gialle, nei Comuni e non solo. Parlando di Comuni, basta guardare quelli della Martesana per capire la mole e l’importanza del contributo dei volontari che hanno affiancato le Amministrazioni dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Non solo consegna di pasti, spesa e farmaci a domicilio alle persone in difficoltà, ma anche un aiuto alle forze dell’ordine nel presidio del territorio e un ruolo centrale nei COC, i Centri Operativi Comunali, le cabine di regia locali per la gestione della pandemia e delle sue ricadute non solo sanitarie sulla popolazione.
I volontari attivi sono 15.000
A quantificare il lavoro della protezione civile in Lombardia dall’inizio dell’emergenza è stato l’assessore regionale Pietro Foroni. Si parla di almeno 15.000 volontari attivi per un totale di 77.000 giornate lavorative. Un impegno su diversi fronti: dalla distribuzione di farmaci e cibo, a quella delle mascherine, fino alla collaborazione per il montaggio di tendoni pre-triage fuori dagli ospedali.
«La protezione civile della Lombardia si è da subito messa a servizio del proprio territorio regionale – ha detto Foroni – La protezione civile di regione Lombardia – ha proseguito – è molto forte e molto strutturata». L’assessore ha infatti ricordato l’organizzazione che prevede un «sistema di raccordo con le forze dell’ordine, con la prefettura, con i vigili del fuoco e con il sistema degli enti locali».