Coronavirus, Segrate chiude le aree pubbliche a rischio assembramento

Vietato l'accesso al Cimitero Comunale di via Morandi, agli orti pubblici e a tutte le aree cani in città

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Segrate ha chiuso il Cimitero Comunale di via Morandi, gli orti pubblici e tutte le aree cani della città. Vietato anche sedersi sulle panchine per non creare assembramenti nelle aree pubbliche, con annesse sanzioni per chi non dovesse agire secondo le disposizioni. Il Sindaco Paolo Micheli ha comunicato la decisione con effetto immediato oggi Giovedì 19 marzo.

Un provvedimento restrittivo assolutamente necessario

In una comunicazione il primo cittadino ha spiegato la ragione di una decisione tanto drastica quanto necessaria e che è volta a tutelare la salute dei cittadini. «Un provvedimento ancor più restrittivo della nostra libertà che si somma alla chiusura dei tre grandi parchi cittadini e delle aree gioco e che è assolutamente necessario e condiviso dalle forze dell’ordine. Nei servizi di pattugliamento del territorio, ancora questa mattina, carabinieri e polizia locale sono dovuti intervenire per allontanare gruppi di persone che non tenevano le distanze di sicurezza. Ancora e inspiegabilmente nonostante gli sforzi che vengono fatti nel raccontare la pericolosità e la mortalità di questo virus, nonostante i grandi sacrifici che quasi tutti facciamo nel restare a casa o nell’uscire solo per spostamenti di primaria necessità per tutelare la salute di un’intera comunità, c’è ancora qualcuno che non rispetta le regole e mette a repentaglio la vita propria e degli altri».

Nei giorni scorsi la Polizia Locale aveva denunciato il ritrovamento di nastri rotti e transenne spostate all’entrata di un parco di cui era stato vietato l’accesso.

Un appello al senso civico

Il sindaco Paolo Micheli ha ribadito con determinazione «Così non va bene! Mi rammarico in particolare con chi da oggi non potrà andare al cimitero in visita ai propri cari, ma questo tipo di spostamento non è una primaria necessità: in questi giorni di pericolo pensiamo a loro dalle nostre case. Ai segratesi che da anni con dedizione curano l’orto chiedo la massima comprensione. In questo momento anche l’assembramento in questi spazi stretti può essere un veicolo di diffusione della malattia, in particolare su persone che per età sono più soggette ad ammalarsi. Il tempo di seminare e di raccogliere i frutti verrà presto, ora bisogna pensare alla salute. L’emergenza non è passata e la situazione resta grave. Quindi chiedo a tutti rispetto delle regole, calma, sacrifici e responsabilità. Solo così ne potremo uscire».

Augusta Brambilla