Pioltello, firmate dalla Giunta le lettere indirizzate alla senatrice Liliana Segre

I cittadini potranno contribuire ad esprimere il loro appoggio presentandosi al banchetto di piazza del Mercato sabato 16

La Giunta al momento della firma
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Una Giunta solidale fino in fondo quella di Pioltello, che oggi ha firmato le lettere indirizzate alla senatrice Liliana Segre per esprimere la propria vicinanza alla donna, colpita da numerosi messaggi d’odio e minacce.

LETTERA A LILIANA SEGRE: LE FIRME DELLA GIUNTA

Le lettere sono state stampate e firmate dai componenti della Giunta, ma sabato 16 novembre, dalle 9 alle 12 durante un presidio in piazza del Mercato, anche i cittadini potranno apporre le loro firme.

Le lettere firmate
LA LETTERA A LILIANA SEGRE

«Cara Liliana,

scusa se mi permetto di rivolgermi a te con questo tono confidenziale, anche se non ci conosciamo personalmente, ma ormai fai parte dei miei affetti, delle persone più care, come se fossi un componente della mia famiglia.

Da quando ho saputo che ricevi tanti messaggi di odio e di minaccia, tanto che il Ministero dell’Interno ha ritenuto necessario fornirti una scorta, ho sentito la necessità di manifestarti il mio sostegno e la mia stima; voglio farti sapere quanto ammiro il tuo coraggio e la tua tenacia nel far conoscere quello che è accaduto a te e a milioni di persone che, come te, erano considerate nemici dell’ideologia che ha originato nazismo e fascismo. Un’ideologia che credevamo morta e sepolta e che invece rinasce, grazie a chi oggi inneggia all’intolleranza e al razzismo.

Hai vissuto l’orrore della Deportazione. negli anni più bui del Novecento, quando ogni sentimento di pietà, di rispetto e di comprensione umana sembravano ormai perduti. Le persone a te più care sono state uccise e sei rimasta sola, ragazzina indifesa, ad affrontare la fame, gli stenti, la crudeltà di chi ti voleva annientare, la minaccia incombente della morte. Sopravvissuta a questa vergogna avresti avuto il diritto di odiare chi ti aveva privata di ogni affetto, chi ti aveva marchiata con un numero, chi ti aveva rubato la gioia e la spensieratezza degli anni più belli, ma non l’hai fatto.

Anche quando parli di quei momenti tremendi riesci a essere serena, sei capace di farci capire che l’odio non è una soluzione, che il miglior modo per evitare che quanto è già accaduto si ripeta non è far finta di niente, girare la testa dall’altra parte, dire che sono ragazzate. Sai metterci in guardia dall’indifferenza, ci chiedi di prendere posizione.

Voglio dirti che io prendo posizione, senza odio, ma con fermezza e ti chiedo di pensare a me come una piccola parte della tua scorta, per proteggerti.

Ti voglio bene».