Biogas, anche Agrilombardia esprime il suo dissenso: «Il Gorgonzola non si tocca»

La confederazione ha spiegato le ragioni del suo "no"

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In un comunicato stampa Agrilombardia, Confederazione Agricola e Agroalimentare, ha espresso «la propria opinione in merito all’installazione di impianti di trattamento di rifiuti in zone di pregio agronomico della Regione Lombardia e nel bel mezzo del Corridoio ecologico, a bassa antropizzazione, contemplato nella Rete Ecologica Regionale»

L’OPINIONE DELLA CONFEDERAZIONE

«Sono iniziati gli iter autorizzativi di un impianto di trattamento dei rifiuti, che dovrebbe sorgere nel Comune di Masate, uno presso la Città Metropolitana, l’altro presso lo stesso comune – hanno commentato i portavoce di Agrilombardia – Evidenziamo che uno dei compiti dell’amministrazione è quello di contenere il consumo di suolo agricolo. La riduzione della pressione sul suolo e in particolar modo il consumo di terreno agricolo, impone di individuare aree idonee considerando i vincoli e le limitazioni di natura fisica, ambientale, sociale, economica, e politica a maggior ragione quando si decide di insediare impianti di notevole impatto ambientale quali quelli di smaltimento di rifiuti».

La confederazione ha specificato: «Diventa fondamentale minimizzare gli impatti di ogni insediamenti sull’ambiente in cui va a inserirsi e per questo riteniamo fondamentale e irrinunciabile il processo di analisi e selezione di siti idonei allo scopo. In questo specifico caso, soggetti che nulla hanno a che vedere con il settore agricolo sono pronti a fare scempio del nostro migliore territorio, usufruendo di sovvenzioni e contributi inizialmente concepiti solo per sovvenzionare l’agricoltura, ma ora aperti alla fruibilità di chicchessia».

Il pensiero è stato concluso con toni aspri, ma la polemica è correlata in modo particolare a uno degli orgogli del nostro territorio: «(…) Chiediamo a città metropolitana e al comune di Masate se abbiano concretamente valutato tutti potenziali danni che l’installazione di un impianto di questo genere provocherebbe a coloro che coltivano da anno quei terreni e i limitrofi, producendo foraggi di pregio destinati all’alimentazione di bovine da latte che viene poi impiegato per la produzione di Gorgonzola d.o.p.»

 

Augusta Brambilla