La storia di Ade, grande donna di Bali, raccontata da un giovane fotografo

Il fotografo cernuschese Simone Sangalli racconta per immagini la storia di chi ce l’ha fatta in un luogo in cui ben pochi riescono

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Spesso, grazie ai cittadini e alle loro esperienze, le storie che raccontiamo superano i confini della Martesana e arrivano molto lontano, a grande distanza dai consigli comunali, dagli incidenti e dalla cronaca.
Oggi, la storia che raccontiamo arriva addirittura dall’isola indonesiana di Bali, dove Simone Sangalli, un giovane fotografo cernuschese, ha deciso di trascorrere un po’ del suo tempo per cercare di raccontare, attraverso il suo obbiettivo, la vita delle donne indonesiane.

LA STORIA

Ho intrapreso questo viaggio con l’intento di catturare una storia che parlasse della condizione della donna emancipata a Bali – ci ha raccontato Simone – Ho girato innumerevoli villaggi e città: le uniche cose che sono riuscito a fotografare sono state le molteplici mansioni che la donna svolge, tra cui l’agricoltura, la ristorazione, le attività nei negozi e nei mercati. Osservando intorno a me, ciò che mi ha colpito è stata una forte e positiva collaborazione tra uomini e donne, dalla quale trapelava un grande rispetto reciproco
Le immagini scattate da Simone raccontano di una quotidianità di duro lavoro, lunghe attese di clienti e amore per i bambini.
La donna è legata più alle mansioni primarie e di prima necessità come accudire i figli, occuparsi della casa e della terra – ci ha infatti spiegato Simone – Lo fanno con grande amore e dedizione, in apparenza senza sentirsi sottomesse, abbassando però di gran lunga le proprie aspirazioni lavorative.”

Una grande differenza è sicuramente visibile in ambito religioso: come ci ha raccontato il giovane fotografo, infatti, gli uomini celebrano le cerimonie mentre le donne si occupano solamente di consegnare i fiori agli Dei. È questa la ragione che spinge le famiglie a desiderare maggiormente un figlio maschio, e che permette agli uomini di cercare un’altra moglie in caso questa nascita non avvenga. “Questo accade per una necessità dell’intera comunità Hindu, non per discriminazione verso le donne”, ha precisato Simone.

Tra le risaie e i mercati ha cercato invano la sua storia, per trovarla poi proprio a pochi passi da lui, quando ormai temeva che non sarebbe riuscito a raggiungere il suo obiettivo. La donna che incarna tutto ciò che Simone cercava si chiama Ade Wartini, ha 31 anni ed è il capo della struttura in cui alloggiava.

Ho incontrato Ade in un caldo pomeriggio di fine agosto – ci ha spiegato Simone – nella sua struttura a sud-est di Bali. È stata molto disponibile nei miei confronti e mi è parsa molto fiera nel volermi raccontare la sua storia fuori dagli schemi. Ade proviene da una famiglia molto umile, padre pescatore e madre massaggiatrice sulla spiaggia, entrambi costretti ad abbandonare gli studi per problemi economici. Per la loro figlia volevano un futuro prospero, pieno di successi e gratificazioni, e così è stato”.
Ade si è laureata a pieni voti in Economia, e una volta terminati gli studi non ha perso tempo: ha messo in pratica le sue conoscenze aprendo un minimarket.
La sua ambizione, però – ha sottolineato il fotografo – l’ha portata a lasciare la sua attività per provare a fare carriera in un’azienda di cosmetici, esperienza durante la quale ha percepito di necessitare di maggiore indipendenza: desiderava essere lei il capo”.
Una sensazione che, invece di dar vita a sentimenti negativi, l’ha portata verso il successo, spingendola ad aprire la sua struttura turistica.

La donna mi ha confidato che, oltre a fare carriera, voleva aiutare il prossimo, dando lavoro a giovani che, come i suoi genitori, non hanno potuto continuare gli studi”.
Ade, ritratta dall’obbiettivo di Simone come una bellissima donna con un sorriso luminoso, non è solo una donna in carriera, ma anche moglie e madre di due splendidi figli.

Per ottenere capitali utili mise in affitto dei terreni in suo possesso e chiese un prestito alla banca” e qui, come in ogni storia che si rispetti, sono arrivate le difficoltà: la competizione nel settore turistico, combinata al mutuo con la banca, hanno creato alcuni problemi alla donna, che ha però reagito con grande determinazione.

Alle domande di Simone, che indagavano le possibilità lavorative delle donne dell’isola, Ade ha risposto così: “A Bali le donne hanno poche aspirazioni, si accontentano di avere un tetto sotto cui stare, del cibo per nutrire la famiglia, un mezzo di trasporto e poco altro. Stanno bene così, non hanno bisogno d’altro. Questo, forse, è legato a una mancanza di istruzione adeguata che può precludere una maggior aspirazione di successo. Al contrario, più consapevolezza potrebbe accendere delle speranze di miglioramento dentro di loro, così come è successo a me”.

Il suo desiderio, al momento – ci ha raccontato Simone – è quello di riuscire a estinguere ogni debito con la banca, e poter così crescere i suoi figli godendosi la vita con loro

Bisogna sempre credere nei propri sogni e nelle proprie capacità – sono le incoraggianti parole con cui Ade ha concluso la sua chiacchierata con Simone – dobbiamo combattere, perché ci è concessa solo una vita”.

LA BIOGRAFIA

Simone Sangalli, cernuschese classe ’92, ha studiato da grafico per poi muovere i primi passi verso la fotografia iscrivendosi, su consiglio di un professore dell’istituto che frequentava, a un’accademia di fotografia. Appassionatosi al reale, si è definitivamente avvicinato alla fotografia di reportage durante un trasferimento a Londra. Ha allestito la mostra Osservare (esposta alla Filanda di Cernusco nel Dicembre 2015) e, in seguito, Introspezione (esposta presso LatoB di Milano nell’ottobre 2017).
Quello di Ade è il primo lavoro concepito sotto forma di breve reportage.

LA GALLERIA FOTOGRAFICA

Di seguito le fotografie scattate da Simone, che raccontano la quotidianità lavorativa delle donne di Bali e presentano la sua grande protagonista, Ade.