Dopo l’annuncio improvviso del licenziamento di 97 operai, risalente lo scorso 5 giungo, (ne avevamo parlo qui) la CEME di Carugate ha espresso le sue posizioni, presentando un pacchetto di misure volte a minimizzare gli effetti sociali dell’imminente chiusura dello stabilimento.
Durante l’incontro in data 17 luglio infatti, l’azienda ha riconfermato che la sede carugatese verrà chiusa al termine della procedura, prevista per il 20 di agosto, e che la produzione verrà affidata ai terzisti lombardi di CEME per garantire l’italianità del prodotto, rassicurando così dal sospetto che la produzione venga spostata in Cina.
A seguito di ciò, sono state proposte diverse misure per contenere gli effetti dei provvedimento, come per esempio il ricollocamento di 30 dipendenti presso i propri terzisti, il reimpiego di altri 15 dipendenti presso lo stabilimento di Trivolzio a partire dall’autunno e un supporto economico per i lavoratori che non dovessero trovare ricollocazione.
Queste alcune delle possibili soluzioni suggerite per la prima volta alle parti sociali, le quali, dal canto loro, hanno comunicato che a breve esprimeranno le loro valutazioni al riguardo. “Ci auguriamo di poter proseguire costruttivamente e in tempi rapidi il confronto” hanno commentato dalla CEME.