CERNUSCO
VILLA ALARI RIPRENDE VITA. FIRMATO L’ ACCORDO DI PROGRAMMA PER IL RESTAURO

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Il dado è tratto. Il 28 ottobre a Cernusco sul Naviglio, presso Villa Alari, è stato firmato l’Accordo di stettadimanoProgramma tra Regione Lombardia, Comune di Cernusco sul Naviglio e Soprintendenza dell’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per finanziare la restaurazione e la riqualificazione della dimora settecentesca (cenni storici a fondo articolo). L’accordo prevede lo stanziamento di 1 milione e 942 mila euro, di cui 935 mila forniti dalla Regione, per la messa in sicurezza e il restauro delle facciate e del tetto della villa, del parco storico della dimora e della cappella, in cui sarà posizionata la Pala dell’Altare, antico dipinto già in fase di restauro.

“Questa firma -dichiara il Sindaco Eugenio Comincini- è una tappa significativa di un percorso più lungo”, “l’obiettivo –riprende il vice Sindaco Giordano Marchettisarà quello di completare i lavori di restauro per permettere alla cittadinanza di godere della Villa nel suo complesso”. Per il primo passo comunque, il Sindaco promette di poter partire in primavera e di poter concludere entro 10 mesi, al termine dei quali Villa Alari verrà riaperta al pubblico. Nel complesso invece, i lavori si prospettano lunghi ed impegnativi, dato che, proprio come affermato dal Sindaco stesso in occasione di Expo2015 (ve ne abbiamo parlato qui), il restauro completo della Villa richiederebbe una cifra di circa 8 milioni di euro.

Una cifra significativa che ci si chiede come e dove poter trovare. Ma Comincini si mostra fiducioso, assicurando: “Siamo convinti che questo primo grande investimento farà da volano per altri investimenti, sia pubblici che privati, a sostegno del progetto di restauro della Villa. In questi anni abbiamo avuto svariati candidati che hanno proposto i progetti più diversi per un futuro utilizzo della Villa. L’importante è preservare il suo intento e la sua funzione culturale, come già prima di noi aveva previsto Alfonso Visconti, che nel suo testamento dichiara l’intento di lasciare in eredità tutti i beni artistici presenti nella Villa all’Accademia di Brera di Milano”. 

DSC_0212Presenti alla conferenza anche Antonella Ranaldi, Soprintendente Metropolitana Alcheologia, Belle Arti e Paesaggio e Roberto Maroni, Presidente della Regione Lombardia, il quale afferma: “È un momento di grande difficoltà nei bilanci delle Regioni, soprattutto a causa dei tagli alle spese correnti e agli investimenti che anche l’anno prossimo saranno consistenti. Per questo motivo l’investimento di oggi è doppiamente importante, sia perché fatto in un momento di difficoltà, sia perché valorizza un patrimonio straordinario di quelli che sono i nostri beni culturali”.

DSC_0193Maroni ricorda che dei 50 siti Unesco presenti in Italia, la Lombardia ne conta ben 10, di cui 9 immateriali e, per l’occasione, lancia la sua proposta di candidare a patrimonio Unesco le ville lombarde, creando “una rete che vada oltre i confini dei singoli comuni, tutti egualmente impegnati in questo progetto”. Alla fine della conferenza, arriva anche a proporre a Comincini una collaborazione sul progetto, a fronte dell’impegno dimostrato dal Sindaco in questi anni proprio in questo ambito. Ai nostri microfoni, in risposta, il Sindaco si è detto “sorpreso e lusingato per questa proposta che mi onora […] Ho investito molto in questi anni per creare una rete tra i vari comuni: la Città Metropolitana è l’unico modo per guardare al futuro senza piangere la mancanza di risorse […] Noi facciamo la nostra parte all’interno di un percorso più ampio, legato alle origini, la storia e le tradizioni che hanno contribuito a fare di Cernusco ciò che Cernusco è oggi”.

Dunque si tratta di un momento storico quello della stretta di mano tra le autorità di Cernusco e il Presidente Maroni, che suggella un percorso iniziato nel maggio 2015, quando il FAI, in collaborazione con Intesa San Paolo, aprì il censimento di tutti i beni storici ed artistici italiani con il progetto “I luoghi del cuore”, mettendo a disposizione i fondi per il recupero dei primi tre classificati attraverso la raccolta firme. Per sostenere la candidatura di Villa Alari si creò il Comitato Martesana per Villa Alari, unione di alcune associazioni già presenti sul territorio. L’impegno dei cittadini e del Comitato fece sì che la Villa si aggiudicasse il primo posto in Lombardia ed il nono posto a livello nazionale, con ben 28967 voti.

Ma è tutto il territorio della Martesana che sembra essere al centro dei riflettori in questi ultimi anni, tanto che il Fai ha candidato a “luogo del cuore 2016” il Naviglio della Martesana, che Stefano Barlassina, delegato Fai Milano presente alla Conferenza, descrive come “un filo di seta verde che collega Milano all’Adda. Su questo filo sono incastonate delle gemme e proprio al centro di esso vi è Villa Alari”. 

Ai cittadini non resta che aspettare dunque, e sperare di poter presto godere di questo piccolo gioiello cernuschese.

SABINA DE SILVA

 

CENNI STORICI SULLA VILLA
Villa Alari Visconti di Saliceto è stata realizzata tra il 1703 e il 1719 per volere del Conte Giacinto Alari, su progetto dell’architetto Giovanni Ruggeri. La peculiarità della Villa, come ricorda il Sindaco Comincini durante un’iniziale presentazione della stessa, sta nel fatto che per la prima volta nel ‘700 una villa aristocratica viene costruita partendo da zero e non intervenendo su edifici storici preesistenti. Inoltre, lo stile barocco e roccocò utilizzato da Ruggeri viene apprezzato a tal punto da venir riproposto nei progetti a venire di altre dimore nobiliari.

 La Villa, quindi, si distingue presto come una delle più ricche e famose del milanese, tanto da stuzzicare l’interesse dell’Arciduca Ferdinando d’Asburgo che la richiede in affitto per utilizzarla come residenza estiva con la consorte Maria Beatrice d’Este. Valentina Visconti di Saliceto, ultima erede della famiglia, lascia la Villa in eredità all’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, nel 1944. Ospedale psichiatrico prima, casa di riposo poi, la Villa subisce delle opere di restauro e modernizzazione che snaturano in parte alcune alee del Palazzo, fino a vedere la sua chiusura definitiva nel 2004. Nel 2007, l’acquisizione come patrimonio culturale da parte del Comune di Cernusco, sembra dare una speranza di nuova vita alla Villa, che resta però chiusa al pubblico. Si dovrà attendere il 2015 per far partire un piano concreto di riqualificazione e riapertura del complesso..