COLOGNO
AMIANTO: ALMENO 85 I SITI DOVE E’ PRESENTE. E LA VICENDA TORRIANI E’ ANCORA AL CENTRO

Immagine di repertorio
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Sono 129 i procedimenti di verifica per presenza amianto, avviati in città dal 2007 all’ottobre 2015 a seguito delle denunce pervenute in Comune. Di questi siti presi in considerazione dall’ ASL, unica competente ad effettuare censimenti di questo tipo, 85 hanno effettivamente riscontrato la presenza di questo minerale: “ma purtroppo non sappiamo quanti di questi abbiano già provveduto alla bonifica o alla rimozione”, ha commentato l’Assessore all’Ambiente Giuseppe Di Bari.

In realtà sono molti i dati che l’ASL non ha fornito all’amministrazione attuale, così come a quella passata, e come spiegato dallo stesso Di Bari, poco si sa del tipo di amianto di cui si sta parlando per questi 85 siti censiti (amianto in fibre, compatto o friabile ?), e di quali elementi in particolare si tratti, se rivestimenti, componenti o condotti. Pare comunque che per lo più si tratti di stabili industriali e alcune coperture di privati.

LA VICENDA TORRIANI: ATTESA PER I LAVORI DI RIMOZIONE AMIANTO
Vero è che in tutto questo è catalizzata ancora dalla vicenda Torriani, il cui amianto presente nelle coperture così come nei manufatti e nelle tubature, non cessa di far parlare di sé, e di incutere timori per la salute dei cittadiniAi quali vanno date risposte certe sui rischi che possono correre” hanno ribadito con forza Verzino (CSD) e Motta (5stelle).

Le azioni dell’amministrazione
E
ntro il 20 di novembre dovrebbero partire i lavori di rimozione all’interno dell’area produttiva dismessa di Corso Roma al centro delle polemiche, ma la proprietà Delfina Lucia S.r.l, attualmente è in liquidazione e l’amministrazione sta cercando di tutelarsi: “Come ufficio abbiamo inoltrato una diffida ad adempiere alla società Delfina srl, girata per conoscenza, tra gli altri, anche al Tribunale di Monza nella persona del Procuratore Capo Dottor Carnevali, che nello scorso marzo 2015 aveva acconsentito al procedere di un’ordinanza sindacale nei confronti della proprietà, per l’attivazione dei lavori di rimozione –ha spiegato l’Assessore Di Barivogliamo che i procedimenti si attivino con urgenza entro la data pattuita del 20 novembre, così come da cronoprogramma presentato dalla società. Per il futuro, valuteremo seriamente l’ipotesi di siglare un protocollo d’intesa con ASL”.

E’ l’ennesimo tentativo di ottenere dalla proprietà, ciò che in passato era già stato intimato dall’ASL dopo la valutazione sullo stato di conservazione delle coperture in amianto che la stessa Delfina Srl aveva fatto eseguire nel 2011. Dati preoccupanti dopo quella verifica, per i quali sarebbe stata necessaria la rimozione di tutte le componenti inquinanti entro la fine del 2012. Cosa mai fatta, e stessi lavori da fare oggi: rimozione amianto friabile dalle tubazioni, e rimozione e sostituzione delle coperture, ammesso e non concesso che non si proceda con una demolizione dell’area.

Le analisi di ASL del 2014
Al momento però, pare proprio che l’inizio dei lavori sia solo un miraggio, e a quel punto al comune non resterà che aggiornare le analisi effettuate dall’ ASL stessa nel 2014, quando a seguito di un monitoraggio ambientale con 6 campionamenti nelle zone più esposte ad eventuale presenza di fibre di amianto, rilevò l’assenza di valori preoccupanti. “Questi rilievi non mi convincono –ha dichiarato Monica Mottaandrò a fondo, chiederò dati sull’incidenza dei tumori nelle zone adiacenti e parlerò coi cittadini, che meritano di sapere a che rischi sono esposti”. Già nel 2009 un gruppo di residenti in Via Petrarca 35 si erano rivolti all’ Istituto Nazionale dei Tumori di Milano per un’indagine che indagasse sui casi di tumori verificatisi nella palazzina.

Cosimo Sansalone: “non ci sono pericoli ora”
A questo proposito ha fatto effetto la voce del consigliere Cosimo Sansalone, che oltre ad essere consigliere comunale è prima di tutto un affermato medico e chirurgo, e per questo autorevole in materia: “Non dico che sia piacevole avere l’amianto nel proprio paese, ma se pensiamo che a Cologno siamo più a rischio rispetto a città che non ne hanno, allora la risposta è no. Dove si è lavorato a contatto con l’amianto e costruito Eternit, c’è rischio, ma non dove è posto all’aperto. Cologno può chiedere alla Regione Lombardia di finanziare, anche a fondo perso, le opere di rimozione amianto per le piccole e medie imprese così come per i privati. Senza schermaglie politiche, tranquillizziamo la comunità perché non ci sono pericoli per ora, ma dobbiamo evitare che ci siano in futuro ovviamente, perché il perdurare di questa situazione nel lungo tempo, e sommata ad altri agenti inquinanti, allora può creare disturbi”.

Di Bari accusa la passata amministrazione
Per quanto riguarda la vicenda Torriani, nel gioco del rimbalzo delle responsabilità tra amministrazione attuale e amministrazione passata, ciò che pare emergere è che la situazione è da anni in stallo a causa di una serie d’inadempienze portate avanti dalla stessa proprietà. Ma su questo l’Assessore Di Bari lancia l’accusa diretta a chi ha governato in passato: “Quando avevate un potere contrattuale maggiore verso la proprietà –ha sottolineato l’Assessore- avreste dovuto farlo valere, chiedendo la rimozione totale dell’amianto dalle loro strutture, prima di concedere un aumento delle volumetrie o il cambio di destinazione d’uso”.

Non incassa il Partito Democratico, che con il capogruppo Cocciro ripercorre l’intero operato della Giunta Soldano dal 2009 alla primavera 2015 mostrando i numerosi tentativi e sollecitazioni rivolte alla Delfina S.r.l, e commenta: “Voi vi trovate nella stessa identica situazione nostra e i documenti protocollati dimostrano come non è vero che abbiamo trascurato la vicenda. Vi state muovendo come ci siamo mossi noi. Vi trovate la Asl che chiede la bonifica ma poi dalle ultime analisi sottolinea come non ci siano pericoli. L’unica cosa possibile ora, è capire se sono possibili interventi a tampone, e giustamente provare la strada del protocollo d’intesa con ASL”.

L’attesa ora è tutta per il 20 novembre, almeno per la vicenda Torriani, mentre è da capire come si procederà per tutte le casistiche di amianto segnalate al Comune.