Al via il festival “Metallo Nostrum“che ospita esclusivamente formazioni di metal estremo che cantano in italiano.
Formazioni storiche per veri intenditori del genere.
Ci saranno i siciliani Inchiuvatu, con il cantante Agghiastru, band storica del black metal italiano;
Spazio anche ai Koza Noztra che hanno appena pubblicato l’album “Cronaca nera” e i bolognesi Malnàtt, dallo stile particolare e irriverente, come ci racconta il leader Helios Pu (il suo nome anagrafico) in arte Porz.
«Abbiamo iniziato nel 1997 ispirati dagli Inchiuvatu. Siamo cresciuti ascoltando Megadeth, AC/DC ma soprattutto le band del Nord Europa, quelle fedeli all’heavy metal più estremo. Cercavamo di fare qualcosa di nuovo, dato che tutto è già stato suonato non avrebbe avuto senso copiare gli altri. Così nella nostra prima formazione c’era la fisarmonica amplificata. Un’altra cosa che ci caratterizza è cantare il metal in dialetto bolognese, una lingua che non conosce più nessuno, tanto che abbiamo dovuto seguire dei corsi per imparare questo linguaggio popolare che ormai è aristocratico».
I Malnàtt ci danno dentro e suonano duro; credono in quello che fanno ma non sono mai diventati musicisti professionisti: «ormai abbiamo una certa età e la nostra passione si scontra con le bollette da pagare a fine mese. Poi in Italia se vuoi entrare in un certo circuito devi pagare.