CERNUSCO
IL CAG LABIRINTO DIVENTA UN LAGER PER SPIEGARE AI RAGAZZI LA SHOAH

L' ingresso al cag, trasformato per l'occasione in un campo di concentramento
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Un insolito Cag “Labirinto”, si è presentato gli studenti delle terze medie in visita alla struttura comunale le scorse settimane.

Ad accoglierli gli operatori del Centro di Aggregazione Giovanile di Via Don Sturzo, che per l’occasione hanno indossato i panni di spietati soldati nazisti, con tanto di mitra, divise e pistole e accompagnato i ragazzi al piano inferiore dove al posto della sala polivalente, che solitamente ospita rassegne e concerti, si sono ritrovati un vero e proprio campo di concentramento.

” I maschi da una parte, le femmine dall’altra, schnell, veloci veloci”, e poi via, tutti dentro, dove all’ingresso avveniva la registrazione degli “studenti-deportati” e dove l’assordante rumore dei treni in arrivo, cani e parole incomprensibili pronunciate da un altoparlante in tedesco facevano presagire al peggio.

Oltre due ore di conduzione partecipata e drammatizzata attraverso immagini, stimolazioni audiovisive, che ha coinvolto gli studenti della scuola media Aldo Moro, “in una delle esperienze – dicono loro stessi – emotivamente più forti dell’intero percorso scolastico”.

“Non si tratta di una ricostruzione storica – ha sottolineato il coordinatore del Cag Nico Acampora – quanto piuttosto di una trovata originale che utilizzando i linguaggi più vicini ai ragazzi è in grado di sollecitare la loro intelligenza emotiva”.

La modalità, già sperimentata negli scorsi anni è stata particolarmente apprezzata da studenti, insegnanti ed istituzioni, come testimonia la presenza tra il pubblico anche del sindaco Eugenio Comincini e del Dirigente al settore  Politiche Giovanili Giovanni Cazzaniga.

Una volta dismessi i panni di Kapò e SS, gli operatori sono tornati ai loro abiti normali e hanno concesso qualche minuto di svago agli alunni tra una partita a calcio balilla, ping-pong e due chiacchiere in radioweb, perchè “il cag – hanno ricordato – è soprattutto questo, un luogo dove attraverso la relazione quotidiana si possono realizzare esperienze come quella del viaggio nei campi di sterminio, partita 10 anni fa proprio su sollecitazione dei ragazzi”.