COLOGNO
LA GIUNTA HA PRESO LE MISURE, E CON LA NUOVA SEGRETARIA RIPARTE DAL REGOLAMENTO

Angelo Rocchi, sindaco di Cologno Monzese
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Qualcosa sta cambiando all’interno della macchina amministrativa colognese. Parole d’ordine: stretta applicazione del regolamento.

La Giunta Rocchi ha preso le misure sulla discussione politica, e sottolinea che non sarà in balia di “codici e codicilli“, ma che proprio il regolamento sarà l’arma di una nuova politica. Con i 60 minuti di comunicazioni amministrazione nell’ultima seduta di consiglio, il Sindaco ha voluto mostrare i denti e cambiare pagina rispetto alle prime tentennanti convocazioni, e la nuova segretaria comunale Dottoressa Fazio, con atteggiamento perentorio sta pretendendo un rigoroso rispetto del regolamento del consiglio comunale, volto a riassegnare ad ogni componente amministrativa il suo ruolo. I tecnici facciano i tecnici, i politici facciano i politici, e per tanto le sedute consiliari tornino ad essere luogo di discussioni che riguardano unicamente  “le funzioni di indirizzo e controllo politico-amministrativo del Consiglio Comunale, e le altre competenze allo stesso attribuite dalle leggi dello statuto”.

IN CONSIGLIO SOLO QUESTIONI RILEVANTI
Così recita l’articolo 24 del regolamento vigente per il funzionamento del consiglio comunale, articolo più volte ripreso dalla segretaria per richiamare la Giunta ad un maggior rispetto delle regole, senza seguire quelli che lei definisce “usi e costumi che non siano conformi alle disposizioni regolamentari“.  Il riferimento è in questo caso alla lunga lista di interpellanze e ordini del giorno presentati dall’opposizione nell’ultima seduta, e in particolare al contenuto di alcune di esse, che esulerebbe da argomenti di esclusiva pertinenza del consiglio: “Ci sono interpellanze che si risolverebbero subito con una semplice domanda agli uffici tecnici di competenza, senza portarle in consiglio protraendo la discussione in sedute di nove ore che non servono e sono un esborso economico non indifferente -ha commentato il Sindaco Rocchiil consiglio deve essere luogo di pregnanti discussioni di alta rilevanza politica e basta, senza perder tempo e far scattare gettoni di presenza”.

In sostanza una rigida applicazione delle norme che vuole sfoltire il grande numero di interpellanze spesso arrivato sul tavolo del Presidente Della Vella, andando a ridurre tutto all’essenziale. E’ possibile che guardandola dal punto di vista dei consiglieri di opposizione, questa cosa risulti come un’ulteriore limitazione alla loro azione, ma la Giunta ha il regolamento dalla sua e stavolta lo usa.

LE INTERPELLANZE NON DISCUSSE
E a proposito di limitazioni presunte, per le interpellanze non discusse in seduta del 21 settembre, il primo cittadino ha già pronte le risposte scritte che come da regolamento farà pervenire per iscritto entro 30 giorni. Vero è che il regolamento, sempre all’articolo 24, specifica come “la risposta è data, di norma, nella prima adunanza del Consiglio Comunale”, la quale nel caso specifico è stata però inficiata da un errore di convocazione che ha visto l’inserimento di interpellanze e mozioni all’ordine del giorno di una seduta straordinaria, cosa non compatibile che ha negato di fatto la discussione sui temi avanzati dall’opposizione. Nessun abuso di potere dunque, ma inamovibile e intransigente rispetto delle regole, sul quale però Alessandro Del Corno aveva chiesto di trovare una mediazione affinché l’errore palesato fosse compensato con la possibilità data alla minoranza di esprimersi.

Ma su quel lungo elenco, Rocchi prosegue precisando: “Se passo in rassegna l’elenco di interpellanze pervenute -ha spiegato- ce ne sono solo un paio di grande rilevanza, che io stesso vorrei discutere e che ritengo costruttive per un sano confronto politico e una proficua relazione tra opposizione e giunta (nda: il riferimento è alla questione Torriani e a quella sulla Serravalle). Ma per il resto si deve mettere un freno ad una politica indisciplinata, abituata ad interpretare a suo comodo un regolamento che, essendo a maglie larghe, si presta ad essere applicato con elasticità. Non sarà più questo il caso, ne va della discussione politica e di una maggior efficenza”.

La Dottoressa Fazio, che in molti si augurano possa restare in Villa Casati a continuare la sua opera, ha quindi assestato un paio di colpi all’amministrazione Rocchi, rimettendola sui binari di un percorso di gestione politica che farà delle regole e delle norme una fondamentale chiave di lettura. Una storia che dalla prima seduta consiliare sembrava svolgersi a parti inverse, con una minoranza che chiedeva a gran voce il ripristino della norma durante le sedute consiliari, e che ora vedrà probabilmente un argine alla sua azione mutuato proprio dal regolamento.