BRUGHERIO
CHIUDE SUL FILO DELL’EMOZIONE LA PRIMA ACCOGLIENZA DEI BIMBI BIELORUSSI

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Un’esperienza che crea dipendenza“.
Sta tutto in queste poche ma chiare parole, il senso della prima esperienza di accoglienza con i bambini della Bielorussia, che l’Associazione Kupalinka ha concluso lo scorso 1° di luglio.

Il primo grande passo concreto nella rete di sostegno delle giovani generazioni bielorusse, è quindi stato fatto, e sia le famiglie ospitanti che i responsabili dell’associazione brugherese si sono accorti presto di come questa esperienza sia in grado di mettere in moto meccanismi di solidarietà che coinvolgono alla fine più di una realtà: “Dato che la finalità è offrire loro una vacanza terapeutica -ha spiegato Stefano Pozzi, membro di Kuplalinka- i bambini hanno effettuato visite pediatriche, endocrinologiche, dentistiche ed oculistiche. Per questo dobbiamo ringraziare di cuore la Dottoressa Consonni, l’ospedale Cà Granda di Niguarda, il Dottor Terzi di Monza, lo studio Ottico Sangalli di Brugherio”.

Ma la macchina dell’accoglienza non si è fermata solo ai professionisti che hanno seguito i piccoli nove ospiti dal punto di kupalinka02vista medico, si è estesa alle diverse realtà del territorio che hanno invece contribuito affinché l’ospitalità fosse anche periodo di divertimento, socializzazione e vacanza. Così si sono impegnati tra glia altri, il Sindaco Marco Troiano, Don Vittorino, e i commercianti brugheresi “in particolare il Coccio, lo Sporting e la GI.MI.GEL” sottolineano dall’associazione.

E i bambini ? Come avranno vissuto questa prima esperienza brugherese ? Bhè, di sicuro per loro sarà stato un vortice di emozioni inanellate a catena: dalla vita in famiglia alle giornate con l’oratorio, dalle vacanze a Pinarella di Cervia, sino alle gite ai parchi di Leolandia e Roncola, con spassose giornate in piscina e ad Acquaworld. “Per loro è stata una vacanza, per noi un mese intenso concentrato su di loro, sul mettere in pratica un anno e mezzo di sforzi e lavoro di preparazione -ha continuato Pozzi- Orami sono in un certo senso i nostri bambini… Nostri perché ognuno di loro diventa parte della famiglia che lo ospita e parte di un gruppo di amici che è Kupalinka“.

Il saldo della prima esperienza è dunque positivo e carico, tanto da lanciare l’associazione nel lavoro di preparazione in vista dell’accoglienza 2016. Subito il gruppo tornerà in mezzo alla gente per raccontare questo mese con i nove bimbi bielorussi, e lo farà già da stasera durante la notte bianca, momento ideale anche per chiunque volesse prendere contatti con l’associazione.

“E’ un’esperienza forte, emozionante, che lascia il segno -ha concluso Stefano Pozzi– dopo la prima accoglienza si contano già i giorni per la successiva!”

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