COLOGNO AMMINISTRATIVE
CSD E VERZINO CATEGORICI: NO AD ALLEANZE E INDICAZIONI DI VOTO AL BALLOTTAGGIO

categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

Lo aveva detto per tutta la campagna elettorale e ora Loredana Verzino, forte di un esito alle urne che vede raddoppiati i voti della civica Cologno Solidale e Democratica, lo ribadisce: “non faremo apparentamenti o accordi dell’ultima ora con le forze in campo“.

Una chiusura totale dunque, verso la coalizione di Del Corno affine per area politica, che suona adesso completamente diversa da come era percepita prima del 31 maggio. Ora CSD non solo è la prima lista civica della città con il suo 7.83% (seguita dalla Lista Sansalone Sindaco col 5.75%), ma è anche la seconda forza politica del centrosinistra, dopo il PD e molto prima del gruppo di Cologno Che Vale che si è attestata al 3.93%.

Il percorso mosso in autonomia dalla Verzino, staccandosi dalla maggioranza uscente per porsi come alternativa ad essa nell’area di centrosinistra, è partito con convinzione dopo la scelta dei tre nomi proposti dal PD per le primarie che avrebbero dovuto dare un volto al candidato sindaco, e che “hanno chiuso ogni altra possibilità di confronto -ha chiarito CSD– lasciando inascoltata l’esigenza, sentita da molti cittadini, di una rigenerazione della classe dirigente dei partiti”.

E questi “molti cittadini” paiono aver gradito la scelta della civica, consegnandole una percentuale di voti che la pone come una delle pedine determinanti per spostare equilibri al ballottaggio. Ma la civica non ne vuole sentir parlare, e non si sbilancia nemmeno su possibili scelte di voto, restando nuovamente fedele a quanto raccontato anche durante l’intervista che ci aveva rilasciato in campagna elettorale (qui): “Siamo consapevoli del fatto che il nostro elettorato è sufficientemente maturo per prendere le opportune decisioni nel momento del ballottaggio -ribadiscono i membri di CSD-  quindi non esprimiamo nessuna indicazione di  voto […] Il nostro lavoro proseguirà  in  previsione  di  una  sempre  maggiore  condivisione  del  cambiamento,  che  oggi  non  è avvenuto. Siamo certi che una buona parte dei cittadini apprezzerà questa scelta ed è per questi elettori che abbiamo gettato le basi e dato una reale speranza al rinnovamento della politica cittadina”.

Senza questo appoggio, il centrosinistra dovrà capire ora come si porranno le liste civiche di Capodici, ma più ancora quelle che hanno sostenuto Cosimo Sansalone, portando a casa in coalizione quel 16,4% che ora più che mai, dopo la scelta di CSD, è il valore cui sia Rocchi che Del Corno dovranno guardare con attenzione.